IL SERVIZIO RENDE FACILMENTE CONOSCIBILI I TASSI DI COERENZA TRA L’ISTRUZIONE IMPARTITA E GLI SBOCCHI OCCUPAZIONALI EFFETTIVI – SE VERRÀ ESTESO A TUTTA ITALIA E ALLARGATO ALLA FORMAZIONE PROFESSIONALE, APRIRÀ LA STRADA A UN SERVIZIO DI ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE DEGNO DI QUESTO NOME
Articolo in corso di pubblicazione su Skill, mensile della Fondazione Enaip, febbraio 2016 – In argomento v. anche anche la mia intervista al quotidiano il Giorno dell’8 gennaio scorso .
Se il tasso di disoccupazione generale in Italia è all’11,3 per cento e quello giovanile al 38%, la differenza evidentemente non può spiegarsi con la debolezza della domanda di manodopera. Quella differenza si spiega, invece, con il difetto gravissimo dei servizi di formazione, informazione e orientamento scolastico professionale offerti agli adolescenti italiani, che di un mercato del lavoro sempre più complesso non sanno niente.
Nei Paesi del centro e nord-Europa i servizi di orientamento scolastico e professionale – che in inglese vengono indicati con i termini guidance, o career service – raggiungono uno per uno ciascun adolescente all’uscita di ciascun ciclo scolastico, informandolo compiutamente sulle probabilità di uno sbocco professionale soddisfacente offerte da ciascun itinerario che gli si offre; per questo essi forniscono, di qualsiasi centro di formazione, scuola o ateneo, il tasso di coerenza tra formazione impartita e sbocchi occupazionali effettivi di chi ne è stato diplomato. Questa informazione da noi finora è mancata del tutto; col risultato che i nostri ragazzi compiono le scelte decisive per la vita senza disporre delle informazioni indispensabili.
Ora, però, finalmente anche noi stiamo imparando a rilevare in modo sistematico quel tasso di coerenza: ha incominciato a farlo, in Piemonte e Lombardia, la Fondazione Agnelli, mettendo in rete, sotto l’insegna Eduscopio, tutte le informazioni, oltretutto in una forma esemplarmente piacevole e accessibile per tutti: http://lavoro.eduscopio.it/percorso-studenti-scelta-scuola-superiore. Questo è stato possibile perché, disponendo dei dati dell’archivio degli studenti istituito dal ministero dell’Istruzione e di quelli risultanti dalle Comunicazioni obbligatorie al ministero del Lavoro circa i nuovi contratti di lavoro stipulati, li si è potuti incrociare e si è potuto confrontare il tipo di istruzione impartita da ciascun istituto scolastico di provenienza con qualifica e mansioni assegnate a ciascun diplomato nell’azienda in cui è stato assunto.
Ora si tratta di estendere questa rilevazione in due direzioni: sul piano geografico, all’intero Paese; sul piano qualitativo, all’intero sistema dei centri di formazione professionale. Quest’ultima estensione implica che venga istituito anche un archivio dei frequentatori di tutti i corsi di formazione professionale finanziati con fondi pubblici: compito che ben può essere assunto, con l’aiuto della Fondazione Agnelli, dall’ISFOL, cui il decreto n. 150/2015 affida la funzione del controllo sull’efficienza ed efficacia dei venti sistemi regionali della formazione.
Questa estensione presuppone che vengano vinte le resistenze del sistema scolastico e dei sistemi regionali della formazione professionale, che oggi troppo sovente rispondono agli interessi degli addetti più che a quelli degli utenti. Le resistenze saranno, probabilmente, più forti nel settore della formazione, perché qui la rilevazione del tasso di coerenza rende immediatamente evidenti le aree di inefficienza e di vero e proprio spreco, talvolta addirittura di frode, con tassi inferiori persino al 10 per cento. Questa rilevazione rende, cioè, immediatamente possibile – più ancora di quanto lo renda in riferimento al sistema scolastico – tracciare una mappa dei centri di formazione utili, di quelli che devono migliorare la loro performance, e di quelli che devono essere chiusi senza rimpianti.
Compiuta questa estensione all’intero territorio nazionale e al sistema della formazione, si tratterà poi di spiegare a ciascun adolescente come i dati disponibili vanno letti e utilizzati per la scelta del percorso verso il proprio futuro: compito, questo, che potrà e dovrà essere svolto in tutte le regioni da servizi di orientamento scolastico e professionale finalmente posti in grado di funzionare secondo i migliori standard europei. I risultati in termini di occupazione si vedranno solo nell’arco di qualche anno; ma è questo il modo migliore in cui il problema della disoccupazione giovanile può essere avviato a soluzione.
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