DODICI ORE SENZA LA MINIMA POSSIBILE DISTRAZIONE E SENZA NEPPURE LA PAUSA PER ESIGENZE FISIOLOGICHE, NELL’ATTIVITA’ DI PESCA FLUVIALE DEL SALMONE
Una documentazione impressionante sullo stato di nervosismo e reattività esasperata che affligge gli orsi pescatori di salmoni: guarda questo video davvero straordinario, che mostra la reazione del plantigrado contro un assistente della società di consulenza incaricata del controllo del peso e del tasso di colesterolemia dei salmoni pescati. Data la violenza delle immagini, si raccomanda di non mostrarle a bambini.
L’ipotesi dell’eccesso di stress è stata avanzata sulla base dell’osservazione che segue e di un calcolo molto semplice. L’orso pescatore di salmoni si colloca normalmente su di un masso in mezzo alle rapide del fiume che i salmoni medesimi risalgono; supponendo, prudenzialmente, che il fiume sia risalito ogni giorno da 24 salmoni e che ciascun salmone possa scegliere tra 12 punti diversi dove spiccare il salto per risalire la rapida, nel corso della giornata saranno mediamente solo 2 i salmoni che spiccheranno il salto proprio sotto il masso dove è appostato l’orso. Poiché è ragionevole supporre che i salmoni risalgano il fiume sia di giorno sia di notte, tra il salto di un salmone e quello del salmone successivo nel punto che interessa all’orso intercorre un periodo medio di 12 ore.
Ora, supponiamo che all’orso basti consumare un salmone al giorno. Il plantigrado deve dunque stare mediamente dodici ore appostato per guadagnarsi il pasto. E, badate bene, sono dodici ore faticosissime, durante le quali esso non può appisolarsi neanche per un minuto, o guardare il panorama, o appartarsi per soddisfare un bisogno fisiologico: per dodici ore di fila deve stare costantemente attentissimo, perché ogni secondo può essere quello buono in cui il salmone salta fuori, e se l’interessato si distrae e non lo prende al volo, poi gli tocca stare lì mediamente altre dodici ore. Va considerata anche la posizione in cui l’orso deve stare: col peso prevalentemente spostato sulle zampe posteriori, in bilico su di un masso bagnato, con le zampe anteriori sufficientemente libere per poter acchiappare il salmone.
Se le cose stanno così, che lo sforzo cui l’orso si sottopone sia assolutamente eccessivo è evidente; ed è confermato da tutti gli psicologi aziendali competenti per la prevenzione dello stress da lavoro, investiti della questione a norma dell’art. 28 del d.lgs. n. 81/2008. E che l’ordinamento debba impedire questa forma di auto sfruttamento, è altrettanto evidente: su questo concorda tutto l’arco delle forze politiche, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Però, nel centro-destra c’è chi sostiene che in realtà i salmoni che risalgono il fiume sono solitamente almeno una cinquantina al giorno: il che porterebbe a un passaggio medio di 4 salmoni al giorno nel punto dove l’orso è appostato e un tempo medio di cattura ridotto a 6 ore per salmone: orario, questo, decisamente accettabile anche per un lavoro usurante come quello di cui stiamo discutendo.
Per superare le sterili contrapposizioni ideologiche e poter discutere della questione in modo pragmatico, è indispensabile sapere quanti salmoni risalgono normalmente i fiumi dove si appostano gli orsi, e di quanti passaggi possibili dispongono oltre a quelli dove gli orsi sono solitamente appostati.
Su questo punto nelle sue “considerazioni finali” svolte all’Assemblea generale dei Partecipanti il 29 maggio scorso, il Governatore della Banca d’Italia ha fornito un dato allarmante: nei fiumi italiani sarebbero stati rilevati, nell’ultimo anno, soltanto due salmoni in tutto, peraltro affumicati e confezionati in busta di plastica sotto vuoto; il che fa supporre che essi non stessero affatto risalendo i fiumi medesimi, ma seguissero il corso discendente della corrente senza mai saltare fuori dall’acqua. Sarebbe dunque giustificatissima la protesta inscenata dagli orsi del Parco del Gran Sasso, con lo slogan “se 8000 ore vi sembran poche” (con probabile allusione al tempo medio della loro attesa nelle rapide dei fiumi nostrani per la cattura di un salmone). Il Premier ha però immediatamente replicato, sostenendo che il Governatore della Banca d’Italia diffonde dati allarmistici e del tutto infondati: i nostri fiumi pullulerebbero invece di salmoni, come sarebbe dimostrato da una rilevazione compiuta da un esperto sondaggista della Presidenza del Consiglio nel torrente che scende dal vulcano artificiale di Villa Certosa, in Sardegna.
Secondo notizie dell’ultima ora la sezione ittica dell’Associazione per la Protezione degli Animali starebbe incominciando a porre anche la questione dello stress sofferto dai salmoni nella fase di trasporto su aerei di Stato dal Canada a Villa Certosa, per la ripopolazione del torrente suddetto. Ma questo punto non è stato ancora posto all’ordine del giorno delle Camere, a seguito del veto posto dal Ministro per i rapporti col Parlamento.
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(1) La Sottocommissione per gli affari fluviali della Commissione per l’Agricoltura e le Foreste ha discusso a lungo sul punto se gli orsi in questione debbano considerarsi cacciatori o pescatori. Alcuni esponenti della maggioranza, sulla scorta della giurisprudenza della Corte dei Conti, hanno tratto argomento a sostegno della prima tesi dal fatto che, nel momento in cui i salmoni saltano fuori dell’acqua, essi volano come gli uccelli, e come gli uccelli vengono quindi “cacciati”, mentre l’attività di pesca implica il prelievo di animale immerso in acqua. L’opposizione si è invece pronunciata nel senso della qualificazione degli orsi in questione come pescatori, in considerazione del fatto che i pesci normalmente si pescano e non si cacciano [a questa linea ci atteniamo anche nelle scelte lessicali in questo testo, per disciplina di partito]. La questione assume notevole rilievo ai fini dell’applicazione dei sussidi straordinari per il sostegno alla pesca di cui al D.L.C.P.M. 23 marzo 1934 n. 1639, che ovviamente non sarebbero erogabili ai plantigradi se l’attività in questione fosse qualificabile come venatoria.
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LA PROTESTA DEGLI ORSI PESCATORI CONTRO LE CONDIZIONI DI LAVORO E LA SCARSITA’ DEL NUTRIMENTO
Ci pervengono altre notizie in argomento: sta nascendo un movimento di lotta dei plantigradi? Lettera (con video) del 10 giugno 2009
Caro Senatore,
vorrei solo segnalarle che, come si vede chiaramente dalla seconda sequenza del filmato che le invio, molti orsi, stufi di attendere provvedimenti che tutelino le loro a dir poco inadeguate condizioni lavorative, hanno optato per l’abbandono dei corsi d’acqua e il rifornimento presso il reparto surgelati del supermercato (nel video si vede infatti un orso alla guida del suo mezzo, di ritorno dal Superpolo).
Per altri orsi invece è giunto il momento della protesta (come mostra la restante parte del video). Le ridenti località montane vengono letteralmente prese d’assalto e messe a ferro e fuoco. Più automobili sono state devastate dalla furia degli orsi e non si contano gli attacchi indiscriminati ai cameramen delle emittenti locali. Altro che G8!
Guardare per credere.
F.P.
Scarica il video sulla protesta degli orsi
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EVITIAMO INTERPRETAZIONI FAZIOSE E FUORVIANTI
Messaggio pervenuto il 19 giugno 2009
Caro Senatore,
mi dispiace, ma questa volta proprio non ci siamo: ci sono troppi punti oscuri in questa vicenda.
Ho visionato attentamente il primo video: chiunque abbia fatto altrettanto e non sia accecato dalla faziosità deve riconoscere che nel Suo post ne viene data un’interpretazione del tutto fuorviante. Innanzitutto, non è affatto l’orso che aggredisce l’assistente della società di consulenza, ma è quest’ultimo che aggredisce l’orso, avventandoglisi contro con grida belluine. In secondo luogo, l’aggressore mostra di non avere alcuna intenzione di misurare il peso o altri dati biometrici del salmone, bensì di voler più semplicemente sottrarre la preda al legittimo proprietario.
A questo punto, per andare a fondo della questione mi vedo costretto a porLe cinque domande:
1. chi ha organizzato la ripresa video dell’intera vicenda?
2. chi è il titolare di questa fantomatica società di consulenza che invia propri emissari a importunare gli orsi? quali interessi ci sono dietro?
3. per quale mai motivo si dovrebbero pesare i salmoni pescati dagli orsi? e a quale fine occorrerebbe misurare la loro colesterolemia, quando è evidente che sarebbe sufficiente e assai meno costoso misurarne la glicemia?
4. perché nella scheda sulla questione si parla di massi collocati in mezzo alle rapide del fiume, mentre nel video appare chiaro che gli orsi pescano in una zona assai più tranquilla del corso d’acqua e in posizione assai meno scomoda di quanto si voglia far credere?
5. non sarà per caso che si è voluto provocare il plantigrado per montare artificiosamente un caso sindacale su di una questione inesistente?
Attendo una risposta analitica ed esauriente a questi interrogativi.
L.Z.