NON È PRODUTTIVO IL PARLAMENTARE PRIMO FIRMATARIO DI INNUMEREVOLI DISEGNI DI LEGGE MA QUELLO CHE PORTA A CASA UNA LEGGE; NON CHI PRESENTA INNUMEREVOLI INTERROGAZIONI, MA CHI RIESCE A OTTENERE DAVVERO CHE I MINISTRI COMPETENTI RISPONDANO
Rapporto pubblicato dal sito Openpolis il 18 dicembre 2015 – Segue un mio commento
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Scarica l’Indice di produttività parlamentare 2013-2015 di Openpolis
Dall’Introduzione al rapporto:
“La declinazione che diamo al termine “produttività” è, pertanto, sempre più
lontana dal mero conteggio delle attività svolte quanto piuttosto è tesa a rilevare
la capacità di essere influenti ed efficienti. Non è produttivo il parlamentare
primo firmatario di innumerevoli ddl ma quello che porta a casa una legge, non
è produttivo chi protocolla centinaia di interrogazioni ma chi riesce ad ottenere
una risposta da parte del ministro competente.”
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Classifica dei senatori per produttività e capacità di influenza (le prime 25 posizioni)
1. Loredana DE PETRIS – Gruppo Misto-SEL – Indice di produttività 845,27
2. Nitto Francesco PALMA – Gruppo FI-PdL – Indice di produttività 740,73
3. Giorgio PAGLIARI – Gruppo PD – Indice di produttività 700,05
4. Anna FINOCCHIARO – Gruppo PD – Indice di produttività 695,17
5. Federica CHIAVAROLI – Gruppo AP (NCD-UDC) – Indice di produttività 679,03
6. Roberto CALDEROLI – Gruppo Lega – Indice di produttività 574,32
7. Peppe DE CRISTOFARO – Gruppo Misto – Indice di produttività 568,13
8. Enrico BUEMI – Gruppo Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI – Indice di produttività 552,43
9. Giorgio SANTINI – Gruppo PD – Indice di produttività 542,87
10. Antonio D’ALÌ – Gruppo FI-PdL – Indice di produttività 497,75
11. Maurizio SACCONI – Gruppo AP (NCD-UDC) – Indice di produttività 486,09
12. Luigi COMPAGNA – Gruppo AP (NCD-UDC) – Indice di produttività 476,93
13. Felice CASSON – Gruppo PD – Indice di produttività 453,11
14. Magda Angela ZANONI – Gruppo PD – Indice di produttività 441,39
15. Vincenzo M.D. D’ASCOLA – Gruppo AP (NCD-UDC) – Indice di produttività 423,10
16. Pietro ICHINO – Gruppo PD – Indice di produttività 419,04
17. Luis Alberto ORELLANA – Gruppo Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI – Indice di produttività 405,38
18. Giacomo CALIENDO – Gruppo FI-PdL – Indice di produttività 388,46
19. Antonio RAZZI – Gruppo FI-PdL – Indice di produttività 382,70
20. Claudio ZIN – Gruppo Autonomie (SVP-UV-PATT-UPT)-PSI – Indice di produttività 375,05
21. Erika STEFANI – Gruppo Lega – Indice di produttività 365,35
22. Doris LO MORO – Gruppo PD – Indice di produttività 359,65
23. Carlo LUCHERINI – Gruppo PD – Indice di produttività 358,57
24. Aldo DI BIAGIO – Gruppo AP (NCD-UDC) – Indice di produttività 350,53
25. Vito Claudio CRIMI – Gruppo M5S – Indice di produttività 342,97
UN MIO COMMENTO
Quando, nel 2009, nel conferirmi l’Oscar del Riformista per il “Miglior Parlamentare dell’anno”, Antonio Polito lo motivò con la mia “inconsueta capacità di svolgere i compiti parlamentari senza vincolo di mandato”, questa motivazione mi sorprese, perché consideravo – come considero tuttora – il rispetto rigoroso della disciplina di Gruppo nel voto, sia pur combinata con la più ampia libertà di espressione delle mie opinioni, come un dovere e al tempo stesso come un requisito per l’efficacia della mia azione politica (fu proprio quella regola di condotta a indurmi a uscire dal Pd dell’asse Bersani-Vendola nel dicembre 2012). Oggi il ritrovarmi tra i primi 20 senatori in questa graduatoria di “produttività” mi sorprende ancora di più: ero convinto che la grande parsimonia con cui intervengo in Aula (ritenendo in generale più utile per il dibattito politico intervenire semmai in Commissione) e presento interrogazioni, a fronte del comportamento opposto di tanti altri senatori, mi condannasse a una posizione mediocre in una graduatoria basata su indici quantitativi. Probabilmente, secondo i criteri affinati da Openpolis nel corso degli ultimi anni, influiscono su questa collocazione: il fatto che alle mie interrogazioni i ministri rispondono forse un p0′ di più di quanto rispondano ad altre, evidentemente considerandole rilevanti o considerando più disdicevole che in altri casi ignorarle; inoltre il numero elevato dei colleghi che sottoscrivono i miei disegni di legge, considerato da Openpolis come indice di “influenza”; ma soprattutto il fatto che tre di questi, di notevole rilievo, sono confluiti nella riforma del lavoro completata quest’anno, mentre di un altro (quello sullo sciopero nei trasporti pubblici) è avviato l’iter di discussione in Commissione. Al di là degli indici di Openpolis, molto controvertibili, riconosco che l’accelerazione subita negli ultimi due anni dall’attività del Parlamento nella materia del lavoro e i suoi contenuti mi hanno dato, per la prima volta in quasi otto anni di impegno in Senato, la sensazione gratificante di non inutilità di questo impegno.
e.