MENTRE LA RIFORMA STA ACCENTRANDO LE COMPETENZE PER I SERVIZI AL MERCATO DEL LAVORO, I TERMINALI TERRITORIALI SONO PRIVI DI DIREZIONE STRATEGICA E DI RISORSE: NON SI PUÒ ATTENDERE CHE LA NUOVA AGENZIA NAZIONALE SIA OPERATIVA PER PORRE MANO A QUESTA PARTE ESSENZIALE DELLA RIFORMA DEL LAVORO
Interpellanza al ministro del Lavoro e delle Politiche sociali presentata alla Presidenza del Senato il 3 novembre 2015
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Interpellanza al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
presentata il 3 novembre 2015 dai Senatori
ICHINO, ANGIONI, BERGER, D’ADDA, DALLA ZUANNA, FAVERO, LEPRI, MARAN, MANASSERO, PEZZOPANE, SANTINI, SCALIA, SPILABOTTE
Per conoscere gli orientamenti operativi del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sul terreno della riorganizzazione e il rilancio funzionale dei Centri per l’Impiego, nonché circa il se e come riutilizzare il personale dipendente dalle società controllate dalle provincie e operanti nello stesso campo, considerato che
– i Centri per l’Impiego costituiscono l’infrastruttura amministrativa fondamentale per il successo della riforma del lavoro, della quale è stato recentemente completata l’emanazione delle nuove norme attuative della legge 10 dicembre 2014 n. 183;
– anche nella prospettiva di una stretta e generalizzata cooperazione tra servizi pubblici e privati al mercato del lavoro, i Centri per l’Impiego dovranno comunque svolgere almeno una funzione indispensabile di one stop shop, ovvero di punto di smistamento e “cerniera” tra utenti e operatori dei servizi, nonché di informazione e controllo sui comportamenti degli stessi soggetti;
– oggi questa infrastruttura è abbandonata a se stessa: con l’eliminazione dei consigli e giunte provinciali, da cui fino a ieri dipendeva, essa non ha più alcuna direzione;
– le risorse finanziarie disponibili bastano a stento per sostenere il costo del personale, ma non per la manutenzione ordinaria degli immobili e neppure per i materiali di uso quotidiano: la carta, i pc, le fotocopiatrici;
– in molti casi, nonostante le enormi difficoltà, gli addetti fanno l’impossibile con grande dedizione per accogliere il grande flusso delle persone disoccupate e dei giovani che chiedono di partecipare al programma Garanzia Giovani, ma quando manca tutto il resto la dedizione non basta;
– dal 1999 in poi numerose provincie hanno costituito società per azioni interamente controllate, cui son0 stati affidati prevalentemente compiti di fornitura di personale qualificato 0perante presso i Centri per l’Impiego o altrove in funzione di progetti per lo più finanziati con contributi dal Fondo Sociale Europeo (sempre comunque al di fuori di qualsiasi monitoraggio dell’efficacia dei servizi svolti e dei progetti in questione); in alcune di queste provincie le suddette società sono state ora poste in liquidazione;
– la nuova Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro, che dovrà coordinare il sistema dei servizi per l’impiego, sarà operativa presumibilmente soltanto a 2016 inoltrato.
Tutto ciò premesso si chiede se e quali misure il ministro intenda adottare immediatamente per
– evitare che, quando l’Agenzia incomincerà a operare, essa trovi i propri terminali sul territorio paralizzati per difetto di guida e di risorse;
– favorire una seria revisione della spesa in questo campo, al fine del recupero delle risorse dipendenti dalle controllate provinciali, effettivamente produttive di risultati apprezzabili, nonché della eliminazione dei costi ingiustificati e drastica riqualificazione della spesa pubblica in questo campo;
– favorire la mobilità dei dipendenti delle controllate provinciali per i quali non sia possibile od opportuna una prosecuzione del rapporto in funzione del servizio attualmente svolto, verso imprese operanti nella zona che possano valorizzare meglio le loro capacità, preferibilmente nel settore stesso dei servizi al mercato del lavoro.
Si chiede inoltre quali criteri verranno adottati per il necessario coordinamento tra iniziativa ministeriale e iniziativa delle Regioni o Provincie autonome di Trento e Bolzano interessate alla gestione diretta dei nuovi servizi al mercato del lavoro; e come il ministero intenda operare, mediante il sistema delle convenzioni con le Regioni e Provincie stesse, affinché sia garantita l’uniformità dei servizi offerti ai cittadini nel mercato del lavoro.