NOTE IN MARGINE ALLA GRANDE CRISI: LA LIBERA CONCORRENZA NON ESISTE ALLO STATO DI NATURA
Il mercato concorrenziale moderno è una forma di organizzazione dell’economia estremamente sofisticata (e vulnerabile), per nulla spontanea, cui si arriva soltanto al culmine di un’evoluzione plurimillenaria. Per funzionare bene esso ha bisogno di essere sorretto da uno Stato altrettanto evoluto; e in tal caso esso costituisce il first best non solo sotto il profilo dell’efficienza, ma anche sotto quello dell’equità e della libertà delle persone. Quando, però, il meccanismo si inceppa, può essere necessario tornare temporaneamente indietro di un gradino nella scala evolutiva (su questo tema V. un mio breve articolo pubblicato oggi su il Riformista).
Ancora in margine alla grande crisi: alcuni appunti su Stato e mercato in forma di metafora (che compariranno sul Magazine del Corriere della Sera di giovedì).
LA MANO TESA DEL PD AL GOVERNO PER FAR FRONTE AL RISCHIO DI UNA CATASTROFE ECONOMICA
Nella relazione di minoranza al Senato sulla Nota di aggiornamento del Dpef, 7 ottobre 2008 Enrico Morando offre al Governo la disponibilità del Pd per un’azione bi-partisan contro la gravissima crisi incombente (ma il Presidente del Consiglio risponde: “Della disponibilità dell’opposizione non me ne frega niente”).
“DELLA MANIFESTAZIONE DEL 25 OTTOBRE A ROMA LEI COSA PENSA?”
E’ la domanda che mi viene rivolta nell’intervista pubblicata oggi da Repubblica e nel messaggio di un tecnico della Telecom, che si può leggere nella sezione “Lettere” con la mia risposta: il valore della manifestazione dipende interamente dalla bontà e chiarezza delle idee che con essa si vogliono comunicare al Paese; e su alcuni punti vedo un ritardo nell’elaborazione del Pd.
“PERCHE’ L’OPPOSIZIONE SEMBRA AVERE DIMENTICATO IL TEMA DEL LAVORO?”
La lettera di un operatore del mercato del lavoro pone alcuni interrogativi cui cerco di rispondere senza peli sulla lingua.