LA SCONFITTA DELL’ISIS

NATO PER BLOCCARE LA GLOBALIZZAZIONE E IMPEDIRE LA CONTAMINAZIONE DEL MONDO MUSULMANO CON L’OCCIDENTE, LO STATO ISLAMICO STA OTTENENDO UNA IMPRESSIONANTE ACCELERAZIONE DELL’OSMOSI TRA POPOLI E CULTURE DIVERSE – E UNA ESALTAZIONE, AGLI OCCHI DEGLI ARABI, PROPRIO DEI VALORI DELL’OCCIDENTE

Primo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 359, 12 settembre 2015.

Sì: come scrive Bernard-Henry Lévy sul Corriere di venerdì, proprio in questi giorni si sta consumando la sconfitta dell’Isis. Ma non per i motivi militari, pur rilevanti, indicati dal filosofo francese. L’Isis, come già Al Qaeda, è nato essenzialmente per bloccare la globalizzazione, e sta ottenendo il più grande flusso migratorio intercontinentale che la storia ricordi. Era nato per difendere il mondo musulmano dalla contaminazione con l’Occidente, ma proprio le guerre civili scatenate a questo fine stanno producendo, con la migrazione di centinaia di migliaia di musulmani verso l’Europa, una impressionante accelerazione dell’osmosi tra popoli di continenti, culture e religioni diverse. Proprio l’Occidente odiato dai tagliagole diventa la meta agognata da milioni di musulmani. Aprendo le porte ai musulmani in fuga l’Europa infligge all’Isis una sconfitta molto più radicale e profonda di quella che i Peshmerga – auspicabilmente, certo, con il nostro aiuto concreto ed efficace – si preparano a infliggergli sul piano militare.

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