N. 26 – 29 settembre 2008

RIFORMA DELLA CONTRATTAZIONE COLLETTIVA: CHE COSA ACCADE SE IL NEGOZIATO FALLISCE
In realtà tutti, dalla Cgil alla Confindustria, difendono la struttura fortemente centralizzata del nostro sistema di relazioni industriali. Ciononostante, il negoziato è sull’orlo del fallimento; e il suo fallimento metterebbe a grave rischio l’istituto stesso del contratto nazionale, col risultato di un brusco decentramento di fatto del sistema delle relazioni industriali. Su questo ennesimo paradosso italiano e su come è possibile venirne fuori V. il mio articolo che uscirà sul Corriere della Sera domani (martedì) e l’articolo un po’ più ampio in corso di pubblicazione sulla rivista mensile dell’Arel.

QUANDO I FATTI VANNO IN DIREZIONE OPPOSTA ALLE PAROLE
Il Ministro Brunetta dichiara con grande enfasi l’intendimento di premiare il merito, collegando le retribuzioni  pubbliche a quantità e qualità del lavoro; ma intanto il primo provvedimento del Governo consiste nel tagliare indiscriminatamente i premi per i dipendenti dell’Inps e delle Agenzie per le Entrate, strettamente legati al recupero delle evasioni, e l’incentivo per le attività di progettazione e direzione lavori, che costituivano altrettante esperienze positive del recente passato. Leggi in proposito l’interrogazione al ministro Brunetta, che presenterò questa settimana.

ANCORA SULLA CRISI ALITALIA e gli errori dei suoi molti protagonisti  V. l’intervista al giornale on line il sussidiario.net che in parte riprende e aggiorna l’intervista a cura di Marcalla Cocchi pubblicata su La Nazione-Il Giorno-Il Resto del Carlino del 23 settembre.

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