PERCHÉ LA MINORANZA DEM MINACCIA LA SPACCATURA SU DISSENSI MARGINALI IN MATERIA ELETTORALE E NON SULLA RIFORMA DEL LAVORO
Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 337, 16 marzo 2015.
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Fino a ieri era un giallo intrigante della politica italiana; ora forse non più. Perché mai la minoranza dem, che oggi minaccia la rottura con il PD e la maggioranza motivandola con dissensi sulla riforma elettorale davvero molto marginali, non ha scelto di motivarla invece con i dissensi gravissimi, di sostanza e ben comprensibili, sulla riforma del lavoro? Come molti, non riuscivo a spiegarmi questa stranezza, finché nel corso di un dibattito in un circolo PD di questi giorni non ho sentito con le mie orecchie questo discorso, molto lucido e onesto, di un militante dell’ala sinistra in polemica con Renzi e il suo Governo: “I nostri iscritti sotto i 30 anni non capirebbero oggi una spaccatura sul Jobs Act, perché sono tutti a favore. Non possono capire quanto sia sbagliata la riforma, perché non hanno mai sperimentato l’importanza dell’articolo 18″.
Appunto.