LA VERA COLPA DI IGNAZIO MARINO

LA MAFIA CAPITOLINA NON AVREBBE POTUTO MANGIARSI QUATTRO QUINTI DELLE RISORSE DESTINATE ALL’ASSISTENZA AGLI IMMIGRATI SE IL COMUNE AVESSE PRATICATO UN SERIO CONTROLLO DI EFFICACIA DEI PROPRI SERVIZI

Secondo editoriale telegrafico per la Nwsl n. 323, 8 dicembre 2014

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Immaginate che per ogni capitolo della funzione pubblica propria del Comune di Roma fossero stati fissati degli obiettivi specifici e misurabili; e che al loro raggiungimento fosse stato condizionato (ma per davvero) il mantenimento dell’incarico al dirigente responsabile. Per esempio: il tasso medio di assenze per malattia non deve superare il tot per cento; la percentuale di raccolta differenziata deve raggiungere il tot per cento entro quest’anno; i vigili urbani impiegati effettivamente per le strade della città devono essere almeno tot ogni giorno nelle ore di punta, tot dalle venti alla mezzanotte, tot dalla mezzanotte alle otto del mattino; il tempo medio impiegato da una pattuglia della vigilanza urbana per intervenire in una situazione di emergenza deve essere di tot minuti nel centro della città, di tot minuti in periferia; per ogni persona assistita dal Comune deve essere assicurato questo questo e questo; e così via. Se questo fosse stato il sistema, non sarebbe mai potuto accadere che delle risorse stanziate per l’assistenza ai profughi e ai rifugiati meno di un quinto arrivasse a destinazione e quattro quinti venissero sbranati dal malaffare capitolino. Il sindaco Ignazio Marino è persona onestissima; ma una responsabilità in questa vicenda tristissima ed emblematica ce l’ha, eccome (condivisa, ovviamente, con i suoi predecessori): quella di non avere attivato subito un sistema di controllo dell’efficacia di ciascun comparto della sua amministrazione. La stessa responsabilità, del resto, il sindaco di Roma ce l’ha anche in riferimento alla pletora di società partecipate dal Comune, che sono le principali responsabili del suo debito colossale e del suo perdurante dissanguamento: se di ciascuna si verificasse la produttività effettiva e si ridimensionasse di conseguenza il finanziamento municipale, anche quella pagina scandalosa di cattiva amministrazione – con tutto il malaffare occulto che probabilmente ne discende – potrebbe essere archiviata in un tempo relativamente breve.

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