NEL NUOVO BIPOLARISMO ITALIANO, DA UNA PARTE STA CHI SOSTIENE LA STRATEGIA DI INTEGRAZIONE DELL’ITALIA IN EUROPA, DALL’ALTRA CHI NON LA VUOLE O LA TEME – “DENTRO O FUORI” DEL PD, A QUESTO PUNTO PUÒ DIVENTARE UN DETTAGLIO SECONDARIO
Intervista a cura di Mauro Bonciani, pubblicata dal Corriere Fiorentino, inserto toscano del Corriere della Sera, il 26 ottobre 2014..
Peofessor Ichino, tra la Leopolda e la manifestazione della Cgil lei dove sarebbe andato?
Se non avessi dovuto assistere mia moglie, reduce da una operazione pochi giorni fa, non avrei avuto dubbi: sarei tornato alla Leopolda, come l’anno scorso e il precedente. È lì che batte il cuore di quella che io chiamo “la riforma europea dell’Italia”. E oggi non è solo il cuore della maggior parte del Pd.
Condivide le critiche di chi afferma che quella della Cgil è una manifestazione politica, contro Renzi?
È difficile sostenere il contrario. Il Governo si propone di voltar pagina rispetto al regime della job property su cui per mezzo secolo si è basata in Italia la protezione di una metà soltanto dei lavoratori dipendenti e che oggi si ritorce a danno anche di quella metà; la Cgil si oppone a questa scelta.
Chiusa la Leopolda e la manifestazione di Roma, che scenario si augura per la riforma del lavoro?
La legge-delega alla Camera passerà entro novembre. Poi in tempi molto brevi il Governo adempirà la delega emanando il Codice semplificato, che sostituirà duemila pagine di leggi vetuste sui rapporti di lavoro, allineando l’Italia ai migliori standard europei. Sarà un modello per tutti i Paesi dell’UE. Germania compresa.
E che Pd immagina nel futuro? Con anche dentro “pezzi” di Scelta Civica o Sel?
Il nuovo sistema politico bipolare che si sta delineando in Italia vedrà sempre di più da una parte chi sostiene la strategia di integrazione dell’Italia in Europa, dall’altra chi non la vuole o la teme. Questa oggi è la sola scelta fondamentale. “Dentro o fuori” del Pd, a questo punto può diventare un dettaglio secondario.
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