SUL PIANO TECNICO, NON C’È ALCUN OSTACOLO ALL’IDEA DI EMANARE IL DECRETO DELEGATO SUBITO DOPO CHE LA LEGGE-DELEGA SARÀ STATA APPROVATA DEFINITIVAMENTE DAL PARLAMENTO
Intervista a cura di Sabrina Rosci per l’Agenzia di stampa Labitalia-Adn Kronos, 9 ottobre 2014.
Professor Ichino, sulla legge-delega lavoro quali sono ancora i nodi da sciogliere?
Innanzitutto c’è il passaggio alla Camera in seconda lettura. Ma dopo il risultato molto netto del voto di fiducia al Senato mi sembra che ci si possa attendere una approvazione rapida e senza modifiche, o con modifiche soltanto marginali, anche alla Camera, dove oltretutto la maggioranza che sostiene il Governo è molto più ampia rispetto al Senato. Nel frattempo è già avviata l’elaborazione dei decreti legislativi. Per quello che riguarda il Codice semplificato del lavoro, del resto, il Governo può avvalersi di una elaborazione in corso ormai da sette anni, che ha dato luogo già a tre edizioni del Codice stesso, sulle quali si sono svolte centinaia di incontri e convegni in sede sindacale, politica e universitaria, in ogni parte d’Italia. Naturalmente ora si tratta di mettere a punto il testo, allineandolo a quanto è emerso nel corso del dibattito parlamentare e in seno alla maggioranza sulla delega; ma ci sono le condizioni tecniche perché il Codice semplificato venga emanato anche prima di Natale, per entrare in vigore dal 1° gennaio.
In materia di decreti attuativi è previsto il riascolto delle parti sociali?
L’ascolto c’è stato costantemente durante tutto l’iter della prima lettura della delega in Senato, e continuerà ovviamente a esserci. Ma sulla sostanza, cioè sulle singole soluzioni da adottare. Non nella forma di quelle interminabili consultazioni rituali nella sala verde di Palazzo Chigi, caratteristiche di una stagione politica che si è drammaticamente caratterizzata per la sua inconcludenza.