IL MIO COMMENTO SUL NUOVO TESTO DEL DDL-DELEGA LAVORO

L’EMENDAMENTO SOSTITUTIVO PRESENTATO DAL GOVERNO CONFERMA INTEGRALMENTE L’IMPIANTO ELABORATO DALLA COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO, SALVAGUARDANDO LA COERENZA E INCISIVITÀ DELLA RIFORMA

Comunicato-stampa, 8 ottobre 2014.

(ANSA) – ROMA, 8 OTT – “Il maxiemendamento sul quale il Governo porrà la fiducia perfeziona il testo elaborato dalla Commissione Lavoro del Senato, conciliando opportunamente le istanze emerse su di esso nei giorni scorsi in seno alla maggioranza, ma soprattutto salvaguardando la coerenza e l’incisività del disegno di riforma dell’ordinamento del lavoro”. Lo dichiara il senatore di Scelta Civica, Pietro Ichino.
“In particolare viene confermata la delega al Governo per l’emanazione di un Codice semplificato, integralmente sostitutivo della legislazione vigente in materia di lavoro: è così avviato concretamente ad attuazione un progetto di cui
Scelta Civica è stata la promotrice e ha dimostrato concretamente la fattibilità in tempi brevi con il disegno di legge n. 1006 presentato nell’agosto 2013”, aggiunge.
“Nel Codice semplificato dovrà essere riscritta innanzitutto la disciplina del contratto a tempo indeterminato e in particolare del licenziamento, con un drastico superamento del regime attuale sostanzialmente ispirato alla job property. Dovrà inoltre, come chiaramente indicato nella delega, essere profondamente ristrutturato il sistema di protezione e sostegno ai lavoratori nel mercato del lavoro, integrando la nuova assicurazione universale contro la disoccupazione con un sistema di assistenza intensiva nella ricerca dell’occupazione ispirato al modello olandese, fondato sulla libertà di scelta da parte della persona interessata dell’agenzia specializzata, la quale verrà remunerata mediante voucher regionale a risultato ottenuto”, prosegue Ichino.
“Da questa coraggiosa riforma che non ha precedenti nel nostro Paese per ampiezza, organicità e incisività – conclude Pietro Ichino – l’Italia uscirà rafforzata nella sua capacità di uscire dalla congiuntura economica negativa, ma anche nel suo prestigio e potere negoziale sul piano europeo”.

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