DALLA SOLUZIONE CHE, SULL’ARTICOLO 4 DEL DISEGNO DI LEGGE-DELEGA, USCIRÀ MERCOLEDÌ DALLA COMMISSIONE LAVORO DEL SENATO DIPENDE MOLTO DEL FUTURO PROSSIMO DEL NOSTRO PAESE

Editoriale telegrafico per la  Nwsl n. 311, 15 settembre 2014.

Non è eccessivo dire che questa sarà una settimana cruciale per la politica italiana. Perché tra martedì e mercoledì dovrebbe essere portata a termine dalla Commissione 11ma del Senato la riscrittura del disegno di legge-delega sul lavoro, con lo scioglimento da parte del Governo del nodo dell’articolo 4: Codice semplificato e contratto a tempo indeterminato a protezione crescente per i rapporti di lavoro che si costituiranno da qui in avanti. Se questo sarà l’esito, in Europa Matteo Renzi si presenterà con una “moneta” fortissima per ottenere in cambio la flessibilità dei vincoli di bilancio necessaria per poter ridurre drasticamente il cuneo fiscale e contributivo sulle buste-paga, così dando davvero una scossa positiva forte all’economia italiana. Quanto alla politica interna, Matteo Renzi darà una prova indiscutibile della propria capacità di compiere davvero il cammino di cui Walter Veltroni riuscì soltanto a ideare il percorso e a compiere i primi passi; farà toccare con mano l’irreversibile autonomia del Pd dalla Cgil, come fece a suo tempo Toni Blair con il Labour in Gran Bretagna; consoliderà il dialogo con settori dell’opinione pubblica insofferenti dell’immobilismo del vecchio Pd sul terreno delle politiche del lavoro. Soprattutto mostrerà che sa mantenere le sue promesse: prima fra tutte la più difficile e audace. Se, invece, sul lavoro finisse col venir fuori una soluzione pasticciata, cioè una non soluzione? Allora sarebbe l’inizio della fine del renzismo; e con esso di una grande speranza che in quest’ultimo anno ha unito trasversalmente tanta parte degli italiani. Ma ho ragione di confidare che questo non accadrà.

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