LA CORTE COSTITUZIONALE E LA DISCREZIONALITA’ DEL LEGISLATORE ORDINARIO IN MATERIA DI LICENZIAMENTI

Uno studio sulle possibili tecniche di protezione della stabilità del posto di lavoro, alla luce della giurisprudenza costituzionale.

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SOMMARIO
1. La questione della garanzia costituzionale minima, dai precedenti del 1965 e del 1970 alla sentenza del 2000. ‑ 2. Il regime originario del c.d. recesso ad nutum e la tecnica di protezione della stabilità del lavoro basata sull’imposizione di un firing cost. ‑ 3. L’“errore” commesso dal legislatore ordinario nel ’66 e dalla Corte costituzionale nel ’68, con l’abolizione dell’indennità di licenziamento. ‑ 4. La giurisprudenza costituzionale sulla c.d. “tutela reale” e le due questioni di costituzionalità rimaste irrisolte. ‑ 5. Il problema della conciliazione del controllo del giustificato motivo obbiettivo con il principio dell’insindacabilità delle scelte imprenditoriali. ‑ 6. Il problema della mancata compensazione della perdita incolpevole del posto, nel caso del licenziamento legittimo. ‑ 7. Considerazioni conclusive.

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