QUANDO LA DISTANZA TRA LA BUROCRAZIA MINISTERIALE E IL PAESE REALE RAGGIUNGE IL CULMINE: GLI INCENTIVI PER LE ASSUNZIONI DEL 2010 REGOLATI NEL 2014
Editoriale di Maurizio Ferrera pubblicato sul Corriere della Sera del 4 febbraio 2014
In attesa di sapere cosa conterrà il famoso Jobs Act, in materia di occupazione imperversano le brutte abitudini: leggine, rinvii, catene interminabili di provvedimenti attuativi. Con la pubblicazione sulla Gazzetta del 31 gennaio scorso è entrato in vigore un decreto ministeriale del 2 settembre che definisce gli stanziamenti per gli sgravi contributivi «sperimentali» introdotti per il 2010.
Sono passati più di tre anni. Che esperimento si sarà mai potuto fare se le sue regole vengono stabilite a cose fatte? Incredibilmente, lo stesso decreto disciplina la sperimentazione degli sgravi per il 2012. È come se un medico testasse oggi un farmaco su un paziente per disturbi avuti due anni fa. L’unico elemento positivo del decreto in questione è il riferimento a promettenti «note di monitoraggio» Inps. Peccato che sul sito dell’istituto sia impossibile reperire il documento. In compenso si può leggere la circolare n. 15 del 21 gennaio scorso.
L’occhio cade immediatamente sul punto 2.2: Misure in favore di disoccupati. Qualcosa di concreto? No, ci viene spiegato che «l’articolo 1, c. 187 della legge n. 147/2013 contiene una previsione in favore dei lavoratori disoccupati o a rischio di esclusione dal mercato del lavoro. Apportando una modifica all’articolo 9, c. 3ter del Dl. 20 maggio 1993, n. 148 (L. 236/1993), viene stabilito che il ministero del Lavoro possa prevedere, oltre che misure di sostegno al reddito, anche incentivi per favorire l’occupazione dei medesimi lavoratori, definiti ai sensi del decreto …» eccetera eccetera. Lasciamo a chi ama le cacce al tesoro il piacere di scoprire chi sono tali lavoratori. Ciò che si intuisce è che probabilmente nel corso dell’anno sarà varato qualche provvedimento tampone.
Consapevole di questi problemi, il ministro Giovannini ha imposto un cambio di rotta. Con un ambizioso piano per l’occupazione ha non solo moltiplicato le risorse per gli incentivi alle assunzioni, ma ha anche dato una bella mossa all’Inps. I provvedimenti attuativi sembrano tutti già adottati, fino alle istruzioni contabili. Forse stavolta le imprese potranno calcolare in anticipo i costi effettivi per assumere un giovane e il governo riuscirà a stabilire se gli incentivi sono efficaci: incrociamo le dita.
Sul fronte dei contributi sociali la svolta però non c’è ancora. Dalla circolare Inps sopra citata emerge una giungla quasi impenetrabile. Vi sono disposizioni che riguardano varie tipologie di aziende agricole, gli equipaggi delle navi da pesca, con regole particolari per quelle che battono acque costiere e lagunari.
L’elenco delle norme microsettoriali è lungo. Con uno scatto di ambizione, il punto 6.1 della circolare si occupa degli incentivi alla contrattazione di secondo livello (quella che si fa azienda per azienda).
Bene, si tratta di uno dei capitoli decisivi per rilanciare la competitività delle imprese italiane. Ma le cattive abitudini son dure a morire. Sull’entità degli sgravi la circolare Inps si limita infatti a fornire le seguenti informazioni: vi faremo sapere presto quali saranno le quote. Per il 2014? No, per il 2013. E anche qui, attenzione: «Sulla materia potranno essere fornite maggiori precisazioni dopo l’emanazione del previsto decreto ministeriale».
Imprese e lavoratori non abbiate fretta. Nell’era della globalizzazione i mandarini della burocrazia costruiscono labirinti di norme e misurano il tempo con la clessidra.
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