LE AGENZIE DI COLLOCAMENTO, OUTPLACEMENT E ALTRI SERVIZI NEL MERCATO DEL LAVORO POTRANNO SVOLGERE UN RUOLO FONDAMENTALE NELLA TRANSIZIONE AL NUOVO REGIME, PONENDO AL SERVIZIO DELLE IMPRESE INTERESSATE IL LORO KNOW-HOW, LA LORO ESPERIENZA SPECIFICA E LE LORO RETI
Estratto da un articolo di Stefano Scabbio, Presidente e Amministratore delegato di Manpower Italia, pubblicato su il Sole 24 Ore il 22 aprile 2009
[…] Sulla base di quelle ipotesi [S.S. si riferisce qui ai progetti di transizione a un regime di flexsecurity], l’impresa, collocata con la sua rete di servizi nel territorio, o il gruppo di imprese interessate, si impegnerebbe/impegnerebbero ad assumere con un contratto di lavoro a tempo indeterminato praticamente tutti i nuovi dipendenti e, in caso di licenziamento, a garantire, tramite apposite agenzie costituite dalle aziende stesse, non solo un trattamento di disoccupazione rafforzato, ma anche, mediante le stesse agenzie, servizi efficaci di riqualificazione professionale e assistenza intensiva per la rioccupazione. “A seguire giorno per giorno chi ha perso il posto, nell’itinerario verso il nuovo lavoro”, come ha scritto Pietro Ichino sul Corriere della Sera del 2 aprile scorso, richiamando il disegno di legge in questa materia, da lui presentato con altri trenta senatori il 25 marzo precedente al Senato. Non ho qui lo spazio per dilungarmi in ulteriori particolari, ma devo ricordare che le agenzie per il lavoro da molti anni, conoscendo e mutuando le esperienze di altri modelli di welfare, compreso quello danese (da cui sostanzialmente discendono queste ipotesi), dispongono di un certo know-how in questa materia, sia in quanto aduse ad accompagnare, formare e riqualificare le persone da un lavoro all’altro, sia sulla base delle loro esperienze in materia di outplacement.
Stefano Scabbio