INVECE DI FARE IL MARTIRE, L’EX PREMIER DOVREBBE SCUSARSI CON I SUOI CONCITTADINI PER AVERE QUANTO MENO BENEFICIATO DELLA FRODE FISCALE SISTEMATICAMENTE POSTA IN ESSERE DAI PROPRI DIRIGENTI: NEI PAESI CIVILI I POLITICI SI DIMETTONO PER MOLTO MENO
Commento sulla delibera del Senato che ha determinato la decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, 27 novembre 2013
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In Paesi a noi vicini abbiamo visto ministri e parlamentari dimettersi spontaneamente perché scoperti a evadere i contributi della colf, oppure a imputare alla coniuge i punti persi sulla patente per una infrazione stradale, oppure ancora a esibire una laurea conquistata molti anni prima con una tesi in parte copiata. Silvio Berlusconi, condannato in via definitiva per una grave frode fiscale, ora fa il martire perché il Senato ha applicato una legge da lui stesso approvata un anno fa, che dispone la decadenza da parlamentare per chi abbia subito una condanna di questo genere. Sostiene che i giudici hanno sbagliato nell’accertare la sua consapevolezza della frode posta in essere sistematicamente per anni e anni dai suoi dirigenti. Dimentica di considerare che, se anche fosse vero che lui non ne sapeva nulla, sarebbe stato pur sempre lui a beneficiare per la maggior parte di quella grave malversazione. Nei Paesi più civili del nostro basta molto meno perché un ministro o un parlamentare si dimetta. Per un arricchimento indebito anche di proporzioni molto minori, un parlamentare o ministro tedesco, britannico o statunitense oltre a dimettersi chiederebbe scusa ai suoi concittadini. Silvio Berlusconi non si è sentito in dovere di fare neanche questo. Ho scritto lunedì che non c’è proprio niente da festeggiare, e lo confermo: le questioni politiche poste dall’avvento del berlusconismo restano tutte apertissime. Ma l’atto di applicazione della legge Severino contro la corruzione negli organi legislativi e amministrativi, compiuto oggi dal Senato, contribuisce a ridare al nostro Paese almeno in parte, agli occhi della comunità internazionale, una credibilità come Stato di diritto, che molti comportamenti del nostro ex-premier avevano pesantemente compromesso.
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