NEL RIDIMENSIONAMENTO DEL PERSONALE DELLE FF.AA. IL CRITERIO DELL’ETÀ NON DEVE COSTITUIRE L’UNICO, PROPRIO PERCHÉ NON DEVE ESSERE IL PREPENSIONAMENTO IL MODO IN CUI SI RISOLVE IL PROBLEMA
Messaggio pervenuto il 14 novembre 2013 da un Ufficiale Tecnico elicotterista dell’esercito italiano, con la mia risposta – In argomento v. anche il portale dedicato alla riduzione degli organici nelle forze armate
Onorevole, sono un Ufficiale Tecnico elicotterista dell’esercito italiano, leggendo le varie proposte sull’argomento in oggetto , volevo chiederle se nel taglio del personale l’unica variabile di cui si terrà conto sarà l’età anagrafica, o verrà presa in esame anche la certa ed elevata professionalità nel settore di impiego (es. piloti e tecnici di mezzi aerei)? Penso che personale del ruolo Marescialli seppur cinquantenne, ma con un bagaglio tecnico professionale elevato debba essere considerato una risorsa e non un peso per l’amministrazione, anche perché: se è pur vera la necessità di cambio generazionale, l’esperienza insegna che in ogni settore il travaso di conoscenze è alla base di una crescita della capacità della Forza Armata, a tal proposito vorrei proporre di utilizzare quelle che da noi si chiamano: NOTE CARATTERISTICHE DEL PERSONALE, dare cioè ai Comandanti la possibilità di individuare personale meritevole e indispensabile che sicuramente potrà dare un ulteriore contributo al miglioramento dello strumento militare verso il quale ormai inevitabilmente bisognerà andare.
Nella riduzione degli organici militari il criterio dell’età non deve costituire l’unico, proprio perché non deve essere il prepensionamento il modo in cui si risolve il problema: nelle Forze Armate ci sono numerosissimi profili professionali che possono rivelarsi non più utili per gli scopi della Difesa, ma che possono essere utilissimi in altre funzioni pubbliche o nel tessuto produttivo generale. (p.i.)
.