SE TUTTI I PARTITI FACESSERO QUEL CHE HA FATTO SC A CAORLE…

TRE GIORNI IN CUI NON SI È PARLATO DI POLITICS, MA SOLTANTO DI POLICIES

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 263, 16 settembre 2013

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La cosa terribile della politica italiana, oggi, è che mentre il Paese soffre come non mai, mentre la possibilità che esso agganci la ripresa economica è appesa a un filo, i partiti maggiori sono tutti impegnati prioritariamente a discutere dei propri problemi interni. Il PD non pensa ad altro che al proprio congresso; il PdL ai processi del proprio capo; il M5S a decidere se è un partito o no e qual è il modo migliore per deciderlo. Ora, Dio solo sa quanti motivi avrebbe anche SC di discutere dei propri problemi di identità e struttura, di rapporti interni; e anche esterni, di alleanze locali, nazionali e – perché no? – conti-nentali. Ma è un fatto che nei tre giorni di convention nazionale a Caorle, tra venerdì e domenica, neppure uno dei cento workshops è stato dedicato a questi problemi. Si è parlato soltanto di cose concrete e precise da fare per raddrizzare l’Italia come la Costa Concordia, per trasformarla in un Paese  economicamente e socialmente più forte, più bello, più giusto e dove sia più semplice vivere.
Questa è la ragion d’essere fondamentale di Scelta Civica come partito dell'”Agenda Monti”: occuparsi prioritariamente di policies e solo secondariamente di politics. Provate a immaginare come andrebbero le cose se anche gli altri partiti maggiori facessero altrettanto: se dunque sui giornali di questa settimana si leggessero nelle prime pagine soltanto notizie riguardanti la semplificazione del diritto del lavoro, la riduzione del cuneo fiscale e contributivo sulle buste-paga, il recupero di posizioni da parte del Paese nelle graduatorie internazionali di efficienza delle amministrazioni giudiziarie e della scuola, l’attivazione della mobilità del personale in seno alle amministrazioni pubbliche, il pagamento dei debiti dello Stato verso le imprese, le misure per la promozione delle eccellenze universitarie a costo zero per l’Erario, l’attivazione di servizi moderni di assistenza nel mercato del lavoro; e solo a pagina 24 si trovasse un trafiletto sulla fissazione della data del prossimo congresso del PD, e uno sulle parole con cui Silvio Berlusconi si è dimesso spontaneamente dal Parlamento: “lo ho fatto perché sarebbe assurdo che, per una mia vicenda giudiziaria, in questo momento delicatissimo il Senato sottraesse anche soltanto un’ora alle tante cose urgenti di cui deve occuparsi per il benessere degli italiani”.

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