UN INTERVENTO LEGISLATIVO E’ INDISPENSABILE PER TUTTE LE SITUAZIONI DOVE MANCHI UNA DISCIPLINA COLLETTIVA DELLA MATERIA – OCCORRE ATTRIBUIRE ALLE MINORANZE SINDACALI IL DIRITTO ALLA RAPPRESENTANZA, ALLA COALIZIONE MAGGIORITARIA IL POTERE DI NEGOZIARE CON EFFETTI VINCOLANTI PER TUTTI
Il mio commento a caldo al comunicato-stampa con cui la Fiat ha annunciato il riconoscimento delle r.s.a. Fiom a seguito della sentenza della Corte costituzionale n. 231/2013, avvertendo tuttavia che è indispensabile un intervento legislativo che faccia chiarezza sulla materia – 2 settembre 2013
Il comunicato della Fiat conferma la necessità urgente – dopo la sentenza della Corte costituzionale n. 231/2013 – della soluzione che abbiamo proposto con il disegno di legge n. 993, presentato un mese fa: un intervento legislativo leggero, che detti la disciplina di default, applicabile nei casi in cui manchi una disciplina interconfederale collettiva applicabile, in materia di rappresentanze sindacali aziendali e di contrattazione aziendale. Lo schema essenziale che proponiamo, secondo il criterio della massima possibile aderenza allo schema delineato negli accordi interconfederali del 28 giugno 2011 e del 31 maggio 2013, è questo: riconoscimento a qualsiasi sindacato, che abbia raggiunto almeno il 5 per cento dei voti nell’ultima consultazione elettorale in azienda, del diritto a un numero di rappresentanti proporzionato ai voti; riconoscimento alla coalizione sindacale maggioritaria del potere di negoziare le condizioni di lavoro con effetti vincolanti per tutti. Ora tocca al Parlamento fare la sua parte con tempestività e rispettando rigorosamente il principio di sussidiarietà: limitandosi cioè a dettare una disciplina legislativa destinata ad applicarsi soltanto dove – come alla Fiat – gli accordi interconfederali non si applichino.