RETELIB RACCOGLIE I SUGGERIMENTI DEI LETTORI PER L’ELIMINAZIONE DI QUALCUNO DEI MILLE ADEMPIMENTI CHE LE AMMINISTRAZIONI CI IMPONGONO – INFLIGGENDOCI FATICHE, SPRECHI DI TEMPO E TALVOLTA SPESE NON LIEVI – PER OTTENERE DATI O DOCUMENTI DI CUI GIÀ DISPONGONO, O CHE POTREBBERO PROCURARSI CON COSTI MOLTO INFERIORI
Una delle moltissime lettere pervenute a reteLib a seguito della pubblicazione sul Corriere della Sera della mia “lettera sulla burocrazia” del 15 luglio 2013 – Seguirà nei giorni prossimi la pubblicazione di alcune altre di queste lettere.
SEMPLIFICARE LA RICHIESTA DI DUPLICATO DELLA CARTA D’IDENTITÀ O DELLA PATENTE
A) Oggi i regolamenti richiedono che chi ha perso il documento e chiede il duplicato ne indichi il numero. Ma perché obbligarci ad annotarci il numero e ad impazzire se non ci siamo ricordati di farlo, quando le amministrazioni hanno sempre il numero del documento smarrito e possono recuperarlo molto più facilmente di quanto possiamo fare noi. Il ministro degli Interni dia immediatamente disposizione affinché le amministrazioni non richiedano il numero del documento smarrito per rilasciare il duplicato.
B) A norma dell’articolo 47 del d.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, per richiedere il duplicato basta una autodichiarazione dello smarrimento, sostitutiva dell’atto notorio; senonché la circolare del ministero degli Interni 30 giugno 2003 n. 16, disattendendo la norma di rango superiore, ha stabilito che invece occorre la denuncia dello smarrimento alla polizia giudiziaria. Si dice che altrimenti i malviventi potrebbero procurarsi due carte di identità o due patenti, ma questo è comunque possibile (basta che, se scoperti, i malintenzionati dichiarino di aver ritrovato il documento originario dopo averne ottenuto il duplicato). Il ministro degli Interni revochi immediatamente la circolare n. 16/2003 e consenta che la denuncia di smarrimento venga fatta direttamente all’ufficio a cui viene chiesto il duplicato.
Costanza Rossi, Milano