L’UDC NON È UN COCCIO DI SCELTA CIVICA

E NON POTREBBE ESSERLO, PERCHÉ DI SC NON HA MAI FATTO PARTE – MA I MEDIA SI SENTONO INVITATI A NOZZE SE POSSONO DIRE CHE “SC È IN COCCI” – PERÒ NON LAMENTIAMOCI: QUESTO ACCADE ANCHE PER COLPA NOSTRA; E STIAMO CORREGGENDO GLI ERRORI RECENTI

Editoriale telegrafico perla Nwsl n. 254, 24 giugno 2013 – In argomento v. anche la mia intervista a Italia Oggi del 22 giugno

“Scelta Civica in cocci” (Corriere della Sera, 20  giugno, in relazione alla notizia che la fusione tra SC e UdC non si farà: nessuno ha spiegato al Corriere che l’UdC non ha mai fatto parte di SC e dunque può essere considerata tutto tranne che un suo coccio?). “Resa dei conti tra Monti e Casini: Scelta Civica, che delusione!” (Repubblica, 22 giugno: qualcuno nei mesi scorsi si era accorto dell’investimento affettivo del quotidiano di Eugenio Scalfari su Scelta Civica?). “Moderati in crisi” (La Stampa, 22 giugno: sì, Casini – che oggi è effettivamente in crisi – si considera un rappresentante dei “moderati”; ma Scelta Civica ha sempre rifiutato molto recisamente questa qualifica, prima e dopo la campagna elettorale).
Insomma, la stampa  parla di noi soltanto per dire che siamo dei poveri centristi moderati in crisi e irrimediabilmente divisi. Nessun giornale – neppure uno – ha speso una sola parola per dare conto del fatto che nelle ultime settimane Scelta Civica, senza un soldo e basandosi soltanto sul volontariato dei propri sostenitori (ma anche senza attriti interni rilevanti, almeno in questo passaggio), si è data una struttura organizzativa in tutte le regioni e province; ha articolato la propria struttura centrale in venti dipartimenti politico-programmatici, ciascuno con a capo un responsabile dotato di grande competenza; ha elaborato e presentato al Presidente del Consiglio nove progetti molto impegnativi, su altrettanti problemi cruciali per il futuro dell’economia italiana, mirati a rendere più incisiva l’azione del Governo per rimettere in moto l’economia e al tempo stesso ad accelerare il cammino delle riforme strutturali di cui il Paese ha urgente bisogno. Non una parola, sulla stampa nazionale, sulla vicenda sconcertante di mercoledì scorso in Senato, quando Scelta Civica da sola ha sostenuto due emendamenti volti a regolare in modo rigoroso le nomine nelle imprese a partecipazione statale, mentre PD e PdL si sono alleati con la Lega per impedirne l’approvazione.

Recriminare perché la stampa dà di SC un’immagine caricaturale non ha alcun  senso. Anche perché questo accade in parte per l’incapacità della stessa SC di curare come si deve la propria immagine. Ma non preoccupiamoci troppo: l’immagine caricaturale che di SC viene data oggi non farà che aumentare la sorpresa dei giornalisti quando, tra qualche mese, si accorgeranno di quello che stiamo facendo e di che cosa siamo realmente capaci. Ne riparliamo in autunno.

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