LE NOVE PROPOSTE DI SCELTA CIVICA AL GOVERNO LETTA

ELIMINARE GLI SPRECHI, TOGLIERE SABBIA DAGLI INGRANAGGI  E VALORIZZARE LE ECCELLENZE

Scheda di sintesi delle nove priorità presentate da Scelta Civica al Governo Letta, 18 giugno 2013 – In argomento v. anche le singole schede: 1. P.A.: trasparenza, valutazione, mobilità e benchmarking; 2. Accelerare il pagamento dei debiti commerciali delle P.A.; 3. Giustizia; 4. La ristrutturazione del fisco e lo statuto del contribuente; 5. Lavoro: un rapporto più semplice, meno costoso; 6. Imprese e sviluppo economico; 7. Università: promuovere l’eccellenza; 8. Consumo del suolo e 9. Nuove norme sulla cittadinanza e l’intervista a ItaliaOggi del 22 giugno 2013

I primi passi della “larga maggioranza” nata il 28 aprile per riattivare la crescita economico-sociale dell’Italia, pur indirizzati nella direzione giusta, appaiono ancora molto timidi e non sufficientemente incisivi. Oggi più che mai il Paese ha bisogno urgente di una iniziativa politica forte e determinata per eliminare gli sprechi e chiudere le falle nelle proprie amministrazioni pubbliche, togliere sabbia dagli ingranaggi del proprio tessuto produttivo e valorizzare le proprie eccellenze i tutti i campi in cui può vantarne (e sono molti).
Proporsi questi tre obiettivi richiede per alcuni passaggi altrettanti interventi legislativi, mentre altri passaggi possono essere compiuti a legislazione invariata.
In questo caso non occorrono nuove norme, ma soltanto capacità di attuazione rigorosa e senza incertezze della normativa
esistente; qui la richiesta di nuovi interventi legislativi per lo più nasconde l’incapacità o non volontà di operare efficacemente con gli strumenti che già lo consentirebbero.

Istituzioni e Pubblica Amministrazione

1. Sul terreno delle riforme istituzionali, i passaggi necessari per concordare e delineare il nuovo assetto costituzionale non giustificano il rinvio di altri passaggi già concordemente individuati dalle forze della maggioranza nella passata legislatura come indilazionabili: in particolare la soppressione delle Province, con l’attribuzione delle loro funzioni a Regioni e Aree metropolitane. Le due priorità ulteriori in questo capitolo dell’agenda della maggioranza devono essere la riduzione del numero dei deputati nel quadro della riforma in gestazione, e la riforma elettorale, urgente anche da un punto di vista strettamente costituzionale.

2. Sul terreno dell’efficienza e d efficacia delle amministrazioni è necessario un incisivo esercizio delle prerogative che la legge
– in particolare gli articoli 21 e 33 del testo unico del pubblico impiego, d.lgs. n. 165/2001 – attribuisce alla dirigenza pubblica e ai vertici politici cui essa risponde, per responsabilizzare in modo più rigoroso i dirigenti rispetto agli obbiettivi di risparmio di risorse e produttività delle strutture loro affidate, per attuare la indispensabile mobilità del personale dalle amministrazioni in situazione di overstaffing a quelle sguarnite e per sottoporre l’intero sistema pubblico a un regime di trasparenza totale sul modello dei Freedom of Information Acts britannici e statunitensi.
Nella prima scheda mostriamo come può svilupparsi immediatamente, a legislazione invariata, una forte iniziativa del Governo lungo queste tre direttrici.
La seconda scheda mostra invece come, con un meccanismo molto semplice e con effetto neutro sulla contabilità del deficit erariale, quindi consentito dall’UE, si possa completare in tre o quattro mesi il pagamento dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche, iniettando nell’economia reale una somma stimabile intorno ai 50 miliardi di euro e producendo al contempo un maggior gettito IVA di 5/6 miliardi.

3. Il recupero di efficienza delle amministrazioni deve avere il suo punto più alto nell’amministrazione giudiziaria: la terza scheda
mostra innanzitutto (§ 3.1) come in questo settore possano essere adottate, in larga parte anche a legislazione invariata, alcune mi
sure efficacissime per lo sveltimento dei procedimenti civili e per il decongestionamento strutturale del contenzioso.

Alle misure particolarmente dedicate alla giustizia penale è dedicato il § 3.2.
Di pari passo con queste misure procedimentali devono andare quelle di diritto sostanziale volte all’abbattimento drastico della corruzione: la scheda illustra quello che si può fare immediatamente per correggere i difetti – indebitamente introdotti nel corso dell’iter parlamentare – della legge emanata nel corso del 2012.

Imprese e lavoro

4. L’economia italiana è soffocata da una pressione fiscale di entità anomala, dovuta ai costi eccessivi e agli innumerevoli sprechi che caratterizzano le amministrazioni pubbliche, nonché agli eccessi di assistenzialismo che caratterizzano il sistema del welfare. Chiudere le falle e ridurre gli sprechi consentirà di ridurre la pressione fiscale: la priorità indicata da Scelta Civica è la riduzione del carico fiscale su lavoro e impresa (v. § 5). Ma occorre anche ridurre drasticamente il peso, per i contribuenti, di un sistema fiscale farraginoso e scarsamente prevedibile.
La quarta scheda illustra le misure che consideriamo urgenti, oltre che in materia di contrasto all’evasione e di sgravi immediati per imprese e lavoratori, anche in materia di a) certezza e semplificazione del diritto tributario, b) certezza dei diritti del cittadino su questo terreno: proponiamo di elevare al rango costituzionale alcuni principi dello Statuto del contribuente; c) divieto per l’amministrazione di pretendere adempimenti inutili e delle presunzioni fiscali dannose.

5. Rimettere in movimento un mercato del lavoro infartuato, quale è oggi drammaticamente il nostro, richiede innanzitutto l’abbattimento del cuneo fiscale e contributivo: oggi esso fa sì che il costo del lavoro per l’azienda sia il doppio della retribuzione netta percepita dal prestatore; inoltre una drastica semplificazione della normativa, suscettibile di essere anticipata nel quadro di una sperimentazione legata alla congiuntura recessiva e alle scadenze relative a Expo 2015.

Nella quinta scheda presentiamo un progetto che si propone a) l’azzeramento dell’incidenza del lavoro nell’imponibile Irap su tutti i rapporti di lavoro a carattere incrementale, b) la possibilità per le imprese di sperimentare, per tutte le nuove assunzioni, un rapporto di lavoro dipendente meno costoso (contribuzione pensionistica ridotta) e più flessibile (con un primo triennio in cui il costo di separazione dal lavoratore è basso e di entità predeterminata).

Ma un’altra misura di straordinaria importanza per contribuire ad aprire il Paese agli investimenti stranieri e rivitalizzare il nostro mercato del lavoro, attuabile a costo zero, è costituita dal varo del Codice del Lavoro semplificato: un testo unico integrato nel Codice civile, che traduce l’intera legislazione attuale di fonte nazionale in materia di lavoro in 70 articoli brevi, chiari, scritti per essere agevolmente traducibili in inglese.

Sul terreno del welfare, Scelta Civica si oppone con tutto il vigore possibile a qualsiasi ipotesi di ritorno indietro rispetto alla riforma degli ammortizzatori sociali e del trattamento della disoccupazione, del luglio 2012, o rispetto alla riforma pensionistica del dicembre 2011.
Il problema dei cinquantenni e sessantenni senza lavoro e senza pensione – impropriamente e riduttivamente indicati come
esodati – deve essere risolto con misure di politica attiva e di sostegno del reddito mirate a favorire l’invecchiamento attivo e l’aumento del tasso di occupazione in queste fasce di età. Non rinverdendo la prassi sconsiderata dei prepensionamenti.

6. Sostegno alle attività di impresa: nella sesta scheda indichiamo otto misure che possono essere adottate immediatamente non soltanto in funzione dell’alleggerimento del carico fiscale (incominciando dall’IRAP), ma anche della semplificazione burocratica, della riduzione dei costi dell’energia e della promozione del Made in Italy nel mondo.

Riteniamo inoltre che una più chiara distinzione di ruoli tra politica e impresa, nel settore dell’informazione e dello spettacolo radiotelevisivi imponga l’avvio rapido del processo di dismissione di due dei tre canali principali della RAI, concentrandosi l’attività dell’emittente controllata dallo Stato su di un unico canale di servizio pubblico.

Eccellenze e merito

7. La settima scheda presenta un progetto mirato a promuovere le eccellenze nell’università: l’idea è di consentire agli atenei e anzi incentivarli a investire per l’eccellenza didattica e di ricerca, con aumenti delle rette compensati da borse di studio restituibili solo al raggiungimento di un determinato reddito professionale e solo in proporzione ad esso (income contingent loans) e con accollo allo Stato del rischio di insuccesso della “scommessa comune” tra ateneo e studente nella misura di un decimo dei mutui d’onore, restando il rischio ulteriore a carico dell’ateneo, il quale è soggetto a rischio di fallimento. Si realizza in questo modo un sistema che responsabilizza al tempo stesso gli studenti, la struttura universitaria e i suoi addetti per la qualità della didattica e i suoi risultati.

8. In un mondo sempre più acculturato e più mobile, l’eccellenza del nostro patrimonio naturalistico e ambientale, insieme a quella del nostro patrimonio artistico, monumentale e letterario, avrà sempre più valore anche – ma non soltanto – sul piano economico; e i nostri sono i patrimoni più ricchi e importanti del mondo. La ottava scheda presenta le misure in materia di consumo del suolo che Scelta Civica propone come prioritarie per la valorizzazione del patrimonio ambientale, per la sua accurata manutenzione, per il suo incremento quantitativo e qualitativo, per la sua visibilità e accessibilità globale. Analogo progetto è in corso di elaborazione in riferimento al patrimonio artistico e monumentale.

9. Cittadinanza: su questo terreno apprezziamo l’iniziativa assunta in questi giorni dal Governo: riteniamo tuttavia che l’iniziativa stessa possa essere più incisiva, in applicazione di un principio che potremmo individuare nella sostituzione dello ius sanguinis e dello ius soli con uno ius culturae.

In questo ordine di idee la nona scheda prevede l’acquisto non tardivo della cittadinanza per i bambini e ragazzi nati all’estero, ma la cui formazione culturale avvenga in Italia (frequenza e conclusione con esito positivo di un corso di studi). La cittadinanza viene quindi conseguita grazie al prolungato e positivo inserimento linguistico e culturale nella società italiana.

***

Se il nostro Governo saprà mostrare una forte determinazione sui nove capitoli qui indicati, questo aumenterà notevolmente la sua autorevolezza nei confronti dei maggiori partner in seno alla UE e quindi la sua forza ed efficacia nella negoziazione della nuova politica economica espansiva, che deve accompagnare la costruzione dell’Unione politica europea.
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