DISOCCUPAZIONE: GUAI SE SI TORNASSE INDIETRO

SI PARLA DI UN IMPEGNO CHE IL GOVERNO AVREBBE ASSUNTO PER ABROGARE LA NORMA DELLA LEGGE FORNERO CHE CONDIZIONA I TRATTAMENTI DI DISOCCUPAZIONE  A UNA ADEGUATA DISPONIBILITÀ DEI DISOCCUPATI PER LA RICERCA DEL NUOVO LAVORO: CHIEDIAMO UNA IMMEDIATA SMENTITA

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 253, 17 giugno 2013

In Svezia hanno incominciato negli anni ’70 a condizionare il sostegno del reddito per i disoccupati a una loro disponibilità per nuove occupazioni crescente con l’allungarsi del periodo trascorso senza lavoro. In Gran Bretagna ci sono arrivati negli anni ’90 con Margaret Thatcher; e poi Tony Blair si è ben guardato dal ripristinare il regime precedente. In Germania ci sono arrivati all’inizio degli anni 2000, con una delle leggi Hartz, emanata da un Governo socialdemocratico. Noi ci siamo arrivati soltanto l’anno scorso, con la legge Fornero.
Ora leggiamo in una lettera dell’assessore regionale al Lavoro toscano indirizzata agli omologhi assessori in tutta Italia, di martedì scorso: “A seguito dell’incontro odierno con il Sottosegretario Dell’Aringa, vi comunico che il Governo si è impegnato a introdurre una modifica alla Legge 92/2012 volta a ripristinare la normativa previgente relativa allo stato di disoccupazione”. Tradotto in italiano, se intendiamo bene: si potrà continuare a erogare i trattamenti di disoccupazione senza controllare che chi li riceve sia disponibile per una ricerca intensiva del nuovo posto di lavoro e per le corrispondenti attività di riqualificazione.
Se non è così, chiediamo al Sottosegretario al Lavoro di chiarire subito. Se invece davvero egli avesse preso con le Regioni l’impegno a tornare indietro, chiederemmo al Governo di impegnarsi… a disattendere quell’impegno. Altrimenti su questo punto in Parlamento sarà battaglia dura.

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