IL PD, GUGLIELMO EPIFANI E I PENSIONATI
Leggi il mio primo editoriale telegrafico di oggi, che trae spunto dall’impressionante analisi dei dati elettorali proposta nell’editoriale di Antonio Polito sul Corriere della Sera di giovedì.
LE PRESIDENZE DI COMMISSIONE E LE CATTIVE ABITUDINI
La pericolosa incongruenza tra i criteri con i quali sono stati scelti i ministri del nuovo Governo e quelli con cui sono stati scelti i presidenti delle commissioni dei due rami del Parlamento rischia di generare grossi ostacoli sulla strada di Enrico Letta: leggi il secondo editoriale telegrafico di oggi. L’incongruenza tocca la punta massima nell’elezione di Nitto Palma alla presidenza della commissione Giustizia del Senato; e qui si apre un piccolo giallo che riguarda anche i due voti di Scelta Civica nel ballottaggio: leggi il terzo editoriale telegrafico di oggi.
PERCHÉ È SBAGLIATO CONTINUARE A PROROGARE LA CASSA INTEGRAZIONE “IN DEROGA”
E che cosa andrebbe fatto invece per un sostegno del reddito corretto e non controproducente, in favore di chi perde il lavoro: leggi la mia intervista a Linkiesta di lunedì scorso.
IL CONVEGNO SUL MERCATO DEL LAVORO ORGANIZZATO DALLA RANDSTAT
È on line il video della mia relazione all’incontro torinese di lunedì scorso e l’intervista rilasciata in quell’occasione, sulle misure che possono rivitalizzare i flussi in ingresso dei giovani, donne, cinquanta e sessantenni nel mercato del lavoro.
MAGDI ALLAM, L’ITALIANITÀ DEL MINISTRO KYENGE E LE PATATINE FIAMMINGHE
I diversi motivi per cui in molti dovremmo dimetterci dal Parlamento per difetto personale di italianità: leggi l’appello di Allam, il controappello di l’appello di Allam, il controappello di Paolo Gandolfi (deputato PD) e una mia confessione finale.
PERCHÉ LA CGIL FIRMA GLI ACCORDI INTERCONFEDERALI AD ANNI ALTERNI
Leggi il testo integrale del colloquio pubblicato dal Foglio mercoledì con alcuni tagli per ragioni di spazio, in merito alla vicenda dell’accordo interconfederale del 24 aprile sulla produttività, che la Cgil ha firmato (a differenza di quello del novembre 2012) sul presupposto che esso ridurrebbe gli incentivi alla contrattazione aziendale in deroga rispetto al contratto nazionale. Ivi anche il testo dell’accordo e della circolare ministeriale cui esso si riferisce.
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