È ANCORA NAPOLITANO A SALVARE L’ITALIA
Leggi una cronaca ragionata, dal di dentro, di questa vicenda parlamentare per molti versi drammatica nel mio Diario di un’elezione presidenziale; e un commento nel mio editoriale telegrafico di oggi. I nodi irrisolti che nel dicembre scorso mi avevano indotto a lasciare il Pd sono venuti tutti al pettine: leggi la mia intervista di sabato a ilSussidiario.net
IL DISEGNO DI LEGGE PER IL RILANCIO DELL’OCCUPAZIONE
Lo ho presentato giovedì, con le firme di tutti i senatori di Scelta Civica e verrà presentato anche alla Camera: completa il disegno della legge Fornero, prevedendo la possibilità per imprese e lavoratori di sperimentare, per le nuove assunzioni e in particolare per la regolarizzazione delle collaborazioni autonome ora vietate: a) un nuovo modello di rapporto di lavoro a tempo indeterminato molto meno rigido e meno costoso (sgravio Irap e riduzione di 11 punti del costo contributivo); b) un contratto a termine libero da vincoli causali fino al limite di 36 mesi, ma soggetto a indennità di cessazione pari all’indennità di licenziamento prevista per il rapporto a tempo indeterminato. Martedì alle 15 in Senato, Sala Nassiryia, la presentazione alla stampa.
PERCHÉ È SBAGLIATO PROTRARRE IL RICORSO ALLA “CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGA”
Il sostegno del reddito a chi perde il lavoro non può essere una forma di assistenza attivata a discrezione dell’autorità regionale e non soggetta alla condizione della disponibilità del lavoratore per tutto quanto necessario per trovare una nuova occupazione: leggi la mia intervista pubblicata venerdì da Libero.
ATENE O PARIGI?
Sulle ottime ragioni che dovrebbero indutci ad adottare senza esitazione il modello istituzionale francese, invece di attardarci nella sperimentazione di modelli che ricordano molto da vicino quello greco, v. lo scritto del senatore di Scelta Civica Alessandro Maran (reso più attuale, se possibile, dalla vicenda travagliata dell’elezione del Capo dello Stato, dei giorni scorsi).
PERCHÉ ABBIAMO VOTATO CONTRO LE DIMISSIONI DI UNA SENATRICE DEL M5S
La rinuncia alla carica di Giovanna Mangili dà attuazione all’incredibile regime di azzeramento di ogni autonomia che il movimento di Beppe Grillo impone ai propri parlamentari (“un eletto del Movimento 5 Stelle siede su una poltrona ma non conta niente e non decide niente”). Leggi in proposito l’intervento in Aula della stessa Mangili e quello di Benedetto Della Vedova
MATTEO RENZI, FABRIZIO BARCA E IL PD
Leggi le interessanti e per nulla faziose osservazioni di un lettore sui sommovimenti in corso nel Pd e nell’area liberal, in particolare sulla candidatura alla leadership del ministro della Coesione Territoriale, con la mia risposta.
.