VOLERE A TUTTI I COSTI UN PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ELETTO DALLA SOLA SINISTRA SIGNIFICA IGNORARE IL DISEGNO COSTITUZIONALE – MA QUESTA POSIZIONE È SOSTENUTA DAGLI STESSI CHE INDICANO LA NOSTRA COSTITUZIONE COME “LA PIÙ BELLA DEL MONDO”
Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 245, 22 aprile 2013 – In argomento v. anche il mio Diario di un’elezione presidenziale
Durante la breve ma travagliatissima vicenda dell’elezione del Presidente della Repubblica, l’opinione pubblica di centrosinistra è stata fortemente agitata dalla parola d’ordine “nessun accordo col PdL”. Se anche non fossimo nella situazione di paralisi politico-istituzionale in cui siamo, per via del fatto che PD e PdL hanno all’incirca lo stesso numero di voti, questa parola d’ordine urterebbe comunque contro il disegno costituzionale, secondo il quale il Capo dello Stato deve essere arbitro al di sopra delle parti, quindi eletto con il consenso più ampio possibile. È per questo che la nostra Costituzione non ne prevede l’elezione diretta, ma un’elezione di secondo grado, ad opera dei parlamentari e dei rappresentanti delle Regioni, indicando come first best l’elezione con due terzi dei voti. “Nessun accordo con il PdL” significa invece eleggere il Presidente come espressione di una sola delle parti in campo. Sarebbe come se per la partita Roma-Lazio i romanisti pretendessero di scegliere da soli un arbitro a loro gradito. Forse è tempo di riformare questa parte della Costituzione; ma la cosa davvero curiosa è che i sostenitori del Presidente eletto dalla sola sinistra sono per lo più gli stessi che si oppongono a questa modifica, inneggiando alla nostra Costituzione (quella attuale) come “la più bella del mondo”.
Il basso livello del dibattito nel Paese in occasione di questa elezione presidenziale è un risultato del basso livello del dibattito tra i politici: la buona politica dovrebbe servire anche a promuovere una cultura diffusa, una partecipazione meglio formata e informata della gente alle vicende parlamentari.
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