LA POSIZIONE DI SCELTA CIVICA DI FRONTE AL RISCHIO DI UN COLLASSO ISTITUZIONALE ED ECONOMICO-FINANZIARIO
Intervista a cura di Martina Cecchi per il sito HuffingtonPost.it, 2 marzo 2013
Allo stato qual è secondo lei l’orientamento prevalente in Scelta civica sulla linea che Bersani dovrebbe seguire (incarico, governo su pochi punti programmatici, con quale sostegno parlamentare?)
Mi sembra che il solo punto fermo per Scelta Civica sia l’ancoraggio del governo del Paese alla strategia europea concordata con i nostri partner. Soltanto mantenendo con molta determinazione questo impegno avremo l’autorevolezza per chiedere all’Unione Europea le misure necessarie per rilanciare lo sviluppo economico nostro e degli altri Paesi maggiormente in difficoltà. L’appoggio di Scelta Civica dipenderà dal grado di coerenza della soluzione che verrà trovata con questo punto fermo programmatico.
Sarebbe preferibile aprire anche al Pdl come sostiene parte del Pd?
Nella situazione di grande difficoltà istituzionale in cui si trova il Paese, che rischia di produrre una nuova crisi economico-finanziaria grave come quella dell’estate e autunno 2011, a me parrebbe auspicabile e urgente l’unione di tutte le forze politiche responsabili intorno a un programma essenziale: riforma elettorale, riduzione drastica dei costi della politica (numero dei parlamentari, province, finanziamento dei partiti), prosecuzione incisiva della spending review, avvio delle dismissioni della parte di patrimonio pubblico poco o per nulla valorizzato, lotta all’evasione, riduzione del carico fiscale sui redditi di lavoro e di impresa, secondo quanto concordato con i vertici dell’UE, misure per rendere il mercato del lavoro più capace di rispondere positivamente alla ripresa della domanda, quando questa verrà. Certo, anche con PdL, con Sel con M5S; purché ciascuna di queste forze politiche accantoni la parte del rispettivo programma che è incompatibile con i nostri impegni europei.
.