SENATO: UNA LEGGE ELETTORALE STUDIATA PER IMPEDIRE IL FORMARSI DI UNA MAGGIORANZA

IL MECCANISMO DELLA DISTRIBUZIONE DEI SEGGI ALLA CAMERA ALTA, INTRODOTTO DALLA LEGGE CALDEROLI NEL 2005 PER IMPEDIRE A PRODI DI GOVERNARE, STA PRODUCENDO PER INTERO IL PROPRIO EFFETTO DANNOSO

Quarto editoriale telegrafico, sui primi dati elettorali – 25 febbraio 2013


Nella parte relativa all’elezione del Senato, la legge oggi in vigore è stata studiata con diabolica precisione nel 2005 con l’intendimento dichiarato di impedire al centrosinistra di governare nella 15ma legislatura, destinata ad aprirsi l’anno dopo. Quella fu colpa gravissima, sul piano politico e istituzionale, del centrodestra.
Durante tutto lo scorso anno il Presidente della Repubblica non ha perso occasione per sollecitare le forze politiche a riformare la legge elettorale, anche a seguito di un richiamo nello stesso senso da parte della Corte costituzionale. Non si è voluto farlo. A determinare questa inerzia ha sicuramente pesato l’idea che il centrosinistra avesse già la vittoria in tasca e che questa sarebbe stata resa più solida in Parlamento dalla legge Calderoli. Così si è tirato in lungo finché lo scioglimento anticipato delle Camere ha  chiuso definitivamente il discorso con un nulla di fatto. Qui, colpa grave anche del Pd, perché la possibilità di arrivare a un accordo accettabile con il PdL, tra la primavera e l’estate del 2012 ci sarebbe stata.
Fatto sta che quel meccanismo infernale oggi sta producendo tutto il proprio potenziale dannoso. Ora occorre, letteralmente, raccogliere i cocci: chi ha più buon senso lo metta in campo al più presto. Meglio rimboccarsi le maniche e incominciare subito. Un Parlamento eletto ora c’è, e occorre farlo funzionare.

.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab
/* */