UNA SELEZIONE DEI MESSAGGI RICEVUTI IL 24 E 25 DICEMBRE

QUASI TRE QUARTI DEI MESSAGGI MANIFESTANO ADESIONE, IN ALCUNI CASI ENTUSIASTICA, ALLA MIA SCELTA DI GUIDARE LA LISTA PER L’AGENDA MONTI AL SENATO IN LOMBARDIA, OFFRENDO COLLABORAZIONE E LAVORO VOLONTARIO; MENO DI UN TERZO SONO, CON VARIE SFUMATURE, NEGATIVI
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Una selezione delle molte centinaia di messaggi ricevuti il 24 e 25 dicembre, in risposta alla Nwsl n. 229, del 23 dicembre 2012 – Nella scelta dei messaggi mi sono attenuto al criterio del dar conto di tutte le posizioni espresse dai miei interlocutori, cercando di rispettarne approssimativamente le proporzioni numeriche – V. anche una mia prima risposta collettiva ai messaggi di dissenso e di critica

UN VENTENNE BOLOGNESE: “IL SUO NON È AFFATTO UN VOLTAFACCIA, NÉ UN TRADIMENTO”
Gentile professor Ichino, credo si ricorderà di me, ho recensito il suo bel libro Inchiesta sul lavoro per QdR, il magazine dei riformisti del PD; abbiamo avuto inoltre modo di conoscerci a marzo di quest’anno quando venne a Bologna per un seminario sul lavoro della fondazione Democratica di Walter Veltroni. Ho saputo della sua decisione di non accettare la ricandidatura nelle file del PD e della sua disponibilità a guidare la lista Monti in Lombardia per le elezioni politiche di febbraio; ho
letto le motivazioni da lei addotte, e ho riflettuto prima di scriverle. Dal basso dei miei vent’anni non mi permetto di dare un giudizio sulla sua scelta, ma posso dirle che la comprendo; la comprendo perchè sostenere per cinque anni una posizione coraggiosa e innovativa sul lavoro all’interno del più grande partito del centrosinistra italiano, ricevendo dileggi, insulti, inviti ad andarsene, mai serie proposte di confronto e discussione, scoraggerebbe e demotiverebbe chiunque. Se posso permettermi, trovo che lei abbia avuto molta più pazienza di quanta ne avrei potuta avere io, ad esempio. Penso inoltre che la sua scelta di sostenere Monti sia perfettamente  coerente con le idee che porta avanti da sempre : nessun voltafaccia, nessun tradimento, una semplice presa d’atto della realtà dei fatti. Il PD non ha mai speso una parola per difenderla o per farla sentire a casa sua, di conseguenza di fronte a tante ambiguità nella linea politica seguita, lei ha giustamente scelto chi da maggior garanzie di vedere attuate le idee e le proposte da lei sostenute. Di fronte a tutto questo, le chiedo con spontaneità : ha senso per un giovane di vent’anni, che si ostina a credere nella vocazione riformista del PD e ha sostenuto Matteo Renzi, rimanere? Ha senso combattere una battaglia per innovare un partito che dimostra di non voler cambiare? Ha senso rimanere dentro a quel partito in attesa del sospirato cambiamento, oppure le cose vanno cambiate energicamente uscendo e chiudendo quella parentesi? Nel frattempo, faccio i migliori auguri di buon Natale a lei e alla sua famiglia tutta, con l’auspicio che possiate trascorrere queste feste nella pace, nella serenità e nella gioia. Un cordiale saluto,
Matteo Maltinti

DA BUSTO ARSIZIO: “SENZA ICHINO IL PD NON SARA’ PIU’ LO STESSO; ORA DOVREMO RIFLETTERE”
Buongiorno prof. Ichino,
sono Giacomo Buonanno e ho avuto il piacere e l’onore di introdurre il suo intervento lo scorso 19 novembre a Busto Arsizio, durante la campagna per le primarie del PD da lei condotta a favore della candidatura di Matteo Renzi. Le scrivo perché sono rimasto “colpito” (non trovo altro termine che possa rappresentare bene la situazione) dalla sua decisione di uscire dal Partito Democratico e di assumere la guida di un’altra lista. Una scelta che rinnova e conferma la sua capacità di andare controcorrente quando si tratta di difendere le idee in cui crede. Finora la sua presenza nel PD aveva rappresentato un punto di ancoraggio forte per quella parte dell’elettorato “progressista” del PD cui mi sento di appartenere: prima, alle affermazioni di Fassina, si poteva contrapporre la “visione di Ichino” a dimostrare che il PD aveva anche un’anima rinnovatrice e moderna; adesso resta un vuoto difficile (se non impossibile) da colmare. La sua uscita impoverisce di sicuro il PD e impone un momento di seria riflessione a chi, come me, vedeva la necessità (e coltivava la speranza) che anche il PD si impegnasse esplicitamente a dare continuità all’agenda Monti. Colgo l’occasione per ringraziarla del prezioso contributo che la sua newsletter offre alla discussione politica e, visto il periodo, per augurare a lei e alla sua famiglia un Felice Natale. Con rinnovata stima,
Giacomo

DA BRESCIA: “AVEVO DECISO DI NON TORNARE A VOTARE; ORA SO PER CHI ANDARE AL SEGGIO”
Caro Professor Ichino, sono un suo ex-allievo del Master Europeo in Scienze del Lavoro, quello che fece lo spettacolino di natale imitando lei e il prof. Regini alla festa di Natale nella residenza degli studenti, si ricorda di me? Volevo solo dirle senza farle perdere tempo che questa volta avevo deciso di non andare a votare, ma ora ci vado e con entusiasmo: ho finalmente chi rappresenta fino in fondo la mia aspirazione a un’Italia fortemente ancorata all’Europa. Conti su di me per qualsiasi cosa io possa fare a Brescia per l’Agenda Monti. E molti auguri per queste feste.
M.C.

“RIPENSACI! SEI ANCORA IN TEMPO”
Caro Ichino, premetto che sono un tuo sostenitore da sempre. Condivido le tue idee, la tua impostazione di politica economica, il tuo giudizio su Fassina, Vendola e sui “sinistristi” come li chiamo io. Ti avrei votato con convinzione alle primarie. E’ per questo che la delusione per la tua ultima decisione è stata grande.
Quando sei venuto al nostro Circolo (ti ricordi? Circolo Caponnetto di Milano), non solo ho comprato il tuo libro nel quale ho la  dedica di tuo pugno, ma mi sono anche ritrovato, io per anni e anni militante e funzionario della CGIL, nella tua battaglia, pur sempre minoritaria, all’interno di questa organizzazione. Ho condiviso quanto sempre vai ripetendo e cioè che il tuo ruolo di studioso e di “professore” era ed è quello di essere la coscienza critica del nostro partito e che la tua azione era ed è utile per convincere col tempo e portare, pur gradualmente, il partito verso posizioni sempre più corrette. Il Partito Democratico, avevi sottolineato con forza, è e sarà sempre il tuo partito.  Peccato non poterti più appoggiare, peccato che tu non sappia che la battaglia all’interno è sempre molto più proficua rispetto al ruolo dei tanti fuoriusciti che sempre, di volta in volta si perdono, dopo una prima fiammata, quasi sempre nel nulla.
Quanto sono più convincenti le parole di Morando (altro mio riferimento nel partito): “Il mio partito, che è e rimane il PD, faccia propria la sostanza dell’agenda Monti. Il resto è confusione”.Che peccato! Secondo me fai ancora in tempo a rimediare e a fare in extremis una virata riconfermando la tua lealtà al partito. Lo spero tanto. Con stima e affetto,
Giuseppe

“MI SONO ISCRITTO ALLA NWSL DOPO AVER SAPUTO DI QUESTA SCELTA, CHE È ANCHE LA MIA”
Buonasera, mi sono iscritto alla sua newsletter dopo aver saputo delle sue decisioni politiche: complimenti, l’ammiro molto. Sono molto contento che in Italia ci siano persone come lei. Le faccio tanti auguri.
Bruno Belotti

UN PRESIDE DA BARI: “RENZI MI HA RIDATO SPERANZA, ORA SONO PRONTO A LAVORARE PER L’AGENDA MONTI”
Egregio Professore,
[…] ho avuto il piacere di conoscerLa alla Leopolda. Non so se ricorda. Ero seduto accanto a Lei e sono preside da molti anni di una scuola conosciuta di Bari. Ho condiviso la battaglia di Renzi per le primarie spendendomi in prima persona, come coordinatore di un comitato, anche in giro per una provincia pervasa dalle truppe cammellate di Vendola e di Dalema con non pochi problemi come potrà immaginare. Il risultato di quasi il 25% ottenuto in queste condizioni è stato comunque al di sopra delle nostre aspettative. La delusione per la mancata vittoria di Matteo si è accompagnata al senso di impotenza di poter portare il partito almeno su alcune delle nostre posizioni e il disappunto per la mancata riforma della legge elettorale. A seguito della Sua scelta di uscire dal partito e di proporre una lista di riferimento a Monti, mi sono sentito rappresentato dal sentimento che mi sembra l’abbia animata e di rifiuto di condivisione di posizioni totalmente alternative alla cosiddetta Agenda Monti, che con tutta evidenza ricalca il programma di Renzi, e che in definitiva ha Lei come co-autore in entrambi i casi. Provengo dalle esperienze della Fuci e del Meic e ho ripreso la passione della politica con l’impegno per Matteo Renzi che mi ha ridato fiducia nelle possibilità di cambiamento. Sono in attesa degli sviluppi della situazione e di un’eventuale collaborazione ove ritenga di contattarmi. Cordiali saluti e cari auguri.
Marco Pesola

DALLA SICILIA: PER L’AGENDA MONTI CONTRO I CORPORATIVISMI
Preg.mo Senatore Prof. Pietro Ichino, con entusiasmo apprendo che Lei si candita aderendo all’agenda Monti. L’ho sempre seguita in Senato ed ho molto apprezzato il suo impegno politico. In particolare, ho molto apprezzato le sue idee liberali ed in particolare la critica sulla riforma forense, che costituisce l’ultimo atto vergognoso della legislatura, riforma votata grazie ai pianisti presenti in Senato e con la complicità del Presidente del Senato (vedi resoconto della seduta al Senato del 21 dicembre 2012). Desidero aderire all’agenda Monti […]
Ivano Grimaldi
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“FINALMENTE TI SEI TOLTO DAI C.; TE NE SEI ANDATO SOLO PER PAURA DI PERDERE IL POSTO”
Oggi ho tirato un sospiro di sollievo finalmete ti sei tolto dai coglioni. Non capisco come hai fatto a stare tutto questo tempo nel PD, e noi come abbiamo fatto a tenerti tu non hai nulla di centro sinistra. Oltretutto sei di un viscidume incredibile: sapevi da tempo che saresti andato altrove ma per paura di rimanere  senza poltroncina o sgbelletto sei rimasto aspettando la certezza della candidatura di m.come fai a non vergognarti hai preso ingiro tutti noi.
Pio Cichelli

Ricordo ancora una volta al mittente di questo messaggio e a tutti coloro che mi accusano di aver voluto evitare il vaglio delle primarie che il Pd mi ha offerto un posto nel listino dei “garantiti”: sono stato io a rifiutarlo, già domenica 16 dicembre, preferendo semmai sottopormi al vaglio delle primarie dei candidati. E ho rinunciato alla candidatura venerdì 21, alla scadenza del termine, quando ancora Monti era profondamente incerto circa il proprio candidarsi alla guida del Governo nella prossima legislatura. Se la sua scelta, il 23 dicembre, fosse stata nel senso del “passo indietro” sarei tornato al mio lavoro in università.  (p.i.)

L’ADESIONE DEL PRESIDENTE DEI LADINS DOLOMITEN
Gentile Senatore, apprezzo la scelta che ha fatto e concordo con il fatto che nel PD ci sono troppe contraddizioni in gran parte irrisolvibili. Non basta vincere le elezioni per realizzare un programma, ci vuole quantomeno una linea di base sulla quale conciliare le diverse idee.  L’Italia ha bisogno di una scossa, di seritetà e sobrietà più che di promesse. Un grosso in bocca al lupo dalle Alpi!
Albert Pizzinini, Presidente Ladins Dolomites

DA ROMA: “LA MIA ULTIMA REMORA ERA IL NON VOLER DISCOSTARMI DALLE TUE SCELTE”
Carissimo Pietro, me lo aspettavo e me lo auguravo. Già in precedenza accarezzavo l’ idea di votare, alle prossime elezioni, la lista che meglio avesse rappresentato l’ “agenda Monti”. La unica e ultima remora nei confronti di una decisione definitiva era proprio quella di discostarmi dalle tue scelte. Adesso questa remora si è completamente dileguata.Mi domando, adesso, come farà Matteo Renzi a correre col PD in presenza della contraddizione e dell equivoco da te rilevati e giustamente
sottolineati Non so se continuerai a formulare la tua NL: se ciò non accadesse, mi mancherebbe moltissimo.
Roberto Giannarelli . Roma

“SBAGLI: LA POLITICA RICHIEDE PIÙ PAZIENZA CHE INTRANSIGENZA”
Caro amico, sono sconcertato e deluso per la tua decisione. E non riesco a comprendere le motivazioni che pure hai con meritevole chiarezza cercato di dare. La politica richiede più pazienza che intransigenza. Non dobbiamo farci del male proprio al
momento in cui appare possibile avere consensi che ci qualifichino al governo del nostro paese, anche se siamo ben consapevoli che siamo lontani dalla perfezione. Dovremo sempre avere la umiltà di confrontarci sia con il nuovo che ci sfiderà sia con i residui di vecchio che ci portiamo dietro. L’augurio che faccio a me stesso è che le nostre strade possano reincontrarsi. E te lo
dice chi fu molto deluso dalla freddezza che il segretario mostrò in quell’incontro al Senato che pure proprio io avevo provocato ( fedele al principio che i problemi vadano presi per le corna ). Con amicizia e stima,
Giorgio Cigliana

UN SINDACALISTA DA RIVOLI: “CON LA TUA SCELTA SARAI PIÙ UTILE AI LAVORATORI”
Ciao Pietro. Ho sempre condiviso la maggioranza delle tue idee. Hai avuto coraggio nel prendere tale decisione, non è comune battersi fino in fondo per le proprie convinzioni. ti faccio  gli auguri per la scelta che hai fatto. Sicuramente con la tua scelta  potrai essere più utile, ai lavoratori, all’Italia, e al Sindacato, in quanto non più soggetto di minoranza del nostro partito, ma interlocutore riformista italiano… Ti ringrazio per quanto ho imparato dalle tue riflessioni politiche sindacali. Spero ancora di più nel futuro. Cordiali Saluti e auguri di buon Natale e felice anno nuovo.
Vito Dilonardo – Rivoli TO

“IN QUESTO CAMPO DEVE OPERARE LA RAGIONE, NON UNA FEDE”
Caro professor Inchino, voglio esprimerle il mio sostegno per la decisione da lei presa. Ogni qualvolta si dà una svolta al proprio percorso politico, è un atto traumatico, non di rottura della propria coerenza, ma al contrario di affermazione di essa portata ad unica bussola con cui orientarsi. Tale scelta, rara da parte di chi non lo compie per motivi di opportunismo, rappresenta per i pochi che sono spinti da coerenza e ragionamento, la dicotomia tra “fede” e ragione. La “fede“ in politica porta a certezze , mentre il ragionamento implica “un laico” dubbio. La “fede” é necessariamente dogmatica ed il non portare la propria testa all’ammasso è per essa “blasfema”; la ricerca di una reale democrazia, diviene l’atto estremo di arroganza di chi contesta il ruolo di dirigenti, i quali hanno dato prova delle loro capacità di indicare il pensiero unico, con le mille sconfitte con cui hanno dato prova delle loro “capacità” di direzione. I proclami di cambiamento di questi gattopardi, sono finalizzati a mantenere il proprio potere. L’etica della politica sembra così profondamente sepolta, da apparire estinta come un animale mitologico mai esistito. Ecco perché dopo essermi battuto per la nascita del PD quando quasi tutti i dirigenti attuali, all’interno dei loro partiti, la consideravano un’ ipotesi ingiuriosa. Io sono stato uno dei dieci fondatori del secondo gruppo nazionale per la nascita del Partito Democratico, questo a Bologna e ironia della sorte con me a firmare l’atto costitutivo di Democrazia ed Uguaglianza vi era anche un giuslavorista docente a Ca’ Foscari, per il quale Lei professore rappresenta la quinta essenza dell’abiezione liberalistica. Tuttavia mi sono ritirato dalla politica attiva considerando il PD, un partito che ha fallito sulla propria democrazia, nel rapporto con l’elettorato e che vede la “società civile” come un sostegno da strumentalizzare e non come espressione di istanze, problemi ed esigenze a cui dare risposta. Ecco perché sono anni che considero il PD come destinato a scomparire non sapendo ne rinnovarsi e democratizzarsi nei fatti e non solo nei proclami. Mi scuso per lo sfogo; io sono un signor nessuno, ma ho sentito dovere di esternarle la mia solidarietà.
Stefano Federici

DALL’UNIVERSITA’ DI MILANO: “E’ IL MODO MIGLIORE PER TENERE L’ITALIA AGGANCIATA ALL’EUROPA”
Caro Pietro, rispetto la tua scelta e la comprendo. Le ambiguità con cui il Pd agisce sono sempre più ingombranti e imbarazzanti. Mi auguro che la tua iniziativa, a sostegno dell’unica vera linea politica possibile per il paese, quella espressa dall’Agenda Monti, possa essere d’aiuto a tenere accesa la speranza di un’Italia agganciata all’Europa. In questo momento impegnativo e difficile, ti rivolgo i migliori Auguri di Buon Natale e Buon Anno. Con stima e simpatia
Luciano Fasano
Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano

Alla richiesta di autorizzazione alla pubblicazione, L.F. risponde:
Puoi pubblicare benissimo. E anche con nome e cognome. La situazione politica in cui ci troviamo è densa di difficoltà. Credo
che sia necessaria una presa di responsabilità. Non ho mai avuto paura delle mie idee. E ti ho sempre stimato perché tu non hai mai avuto paura di sostenere con determinazione e convinzione le tue, anche a costo di rischiare la vita. Chi oggi ti attacca, anche personalmente, forse non capisce il senso e il valore della tua scelta. Dolorosa ma importante soprattutto per il futuro del paese e per le nuove generazioni. Le persone e i progetti che esse sostengono devono venire prima dei partiti e delle culture politiche. Specie nei momenti di transizione, quando il cambiamento comporta dei rischi, anche sul piano delle responsabilità personali.
L.F.

“QUI A MANTOVA SIAMO PRONTI PER LA CAMPAGNA ELETTORALE SULL’AGENDA MONTI”
Caro professore, qui a Mantova tutti ricordano le sue due bellissime conferenze sulla politica del lavoro di quest’anno e dell’anno scorso, organizzate dall’Ordine degli Avvocati: appartengo a un gruppo di colleghi avvocati e operatori aziendali nel settore delle risorse umane cne sono usciti entusiasti, con una idea nuova del mercato del lavoro e un’idea rivoluzionaria di come esso potrebbe funzionare. Basti dirle che di quelle sue conferenze abbiamo continuato a parlare e discutere a lungo, dopo avervi assistito. Molti di noi che hanno qualche riserva sul Pd dicevano tra sé e sé che alle prossime elezioni, se ci fosse stato lei nella testa di lista del Senato, avrebbero votato Pd pur non sentendosi ben rappresentati da questo partito. Alcuni altri avevano già deciso di non votare. Ora che sappiamo che c’è una lista per l’Agenda Monti con lei a capo, siamo pronti a fare campagna elettorale attiva per questa lista con grande entusiasmo. Grazie della sua scelta coraggiosa: siamo con lei. E con l’occasione mi consenta di augurare a lei e famiglia un sereno Natale e buon anno nuovo.
Carlo B.

DA TORINO: CHE SIA UNA FORZA NUOVA DAVVERO, NON ABBIATE PAURA A CHIUDERE AI REDUCI DELLA VECCHIA POLITICA
Caro professore, condivido la sua scelta e le faccio moltissimi auguri. Credo si trattI di un epilogo inevitabile: l’agenda Monti è il vero discrimine che separerà i contendenti dell’agone politico per almeno due legislature e il PD di Bersani e Fassina sul tema è in seria contraddizione. Anch’io, nel mio piccolo, pur essendo un iscritto PD, tra uno schieramento costruito sulla leadership Bersani-Vendola e uno guidato da Mario Monti avrei pochissimi dubbi. Che diminuiscono vieppiù adesso che “sale in campo” anche lei. Un’unica, non piccola, preoccupazione: che nella Lista per Monti entrino i famosi naufraghi. Davvero, professore, tenetene conto, ormai è una questione fondamentale: la credibilità di una proposta politica è data soprattutto dalla qualità umana di chi la sostiene. Capisco, non si può impedire a nessuno di appoggiare chicchessia, ma si chiudano le porte delle candidature: “Vuoi appoggiarmi? Benissimo, grazie, ma non ti posso mettere in squadra”. Idee nuove, aria nuova, gente nuova nelle liste (soprattutto, tanti tanti giovani meritevoli). Mai come in questo frangente c’è la possibilità di svoltare davvero rispetto alla palude in cui è affondato da anni il nostro paese. Condivido l’intero impianto della vostra proposta, ma l’idea di ritrovare personaggi (parlo di dirigenti politici, ovviamente) che per vent’anni hanno sostenuto le nefandezze dette e fatte da B. mi spingerebbe malinconicamente a dire: neppure questa volta nihil novi. Allora, se c’è il coraggio di rivolgersi agli elettori prospettando anche scelte impopolari, si trovi pure il coraggio di dire a tanta gente “no grazie”. Con
grandissima stima e molta cordialità.
Cesare Bellocchio

DALLA BRIANZA: “ALLE PRIMARIE NON HO VOTATO, PERCHE’ MANCAVA IL MIO CANDIDATO, MARIO MONTI”
Gentile Senatore, non si fermi e sia orgoglioso delle sue idee.
Sono, ancora, un iscritto al PD e vivo in un paese della Brianza. Nel 1974 mi sono iscritto al PCI (all’epoca si diventava  maggiorenni a 21 anni). Da allora ho seguito tutta la sua evoluzione fino alla nascita del PD. Credevo, ho sperato, che diventasse una cosa diversa. Alle primarie per il Premier non ho votato. Ho spiegato nella riunione del mio Circolo che non votavo nessuno, semplicemente perché il mio candidato premier non correva (giustamente). Il mio candidato era e rimane Mario Monti. Farò
molta fatica a lasciare il PD, ma bisogna essere coerenti. Voglio bene al mio Paese e sono convinto che l’Italia e l’Europa hanno bisogno di Monti e non di Vendola. Certo da alcune idee-guida delle forze di Centro mi separano convinzioni profonde. Ma il mio Paese viene prima. Spero che si candidi anche nel collegio dove voto per poterLe dare la mia preferenza. Grazie per la scelta che ha fatto. Le auguro buone feste
Riccardo Valentino

UN SINDACO VALTELLINESE: “QUI MOLTI AMMINISTRATORI SONO INTERESSATI A QUESTA SVOLTA”
Carissimo Professore, sono un “giovane”  Sindaco ( ho 42 anni e trovo di non essere poi così giovane ma nel nostro panorama rischio di esserlo) della Valtellina al suo primo mandato. La mia Giunta è costituita da giovani assessori ed ho vinto le elezioni del 2009 con un lista civica. […]  Le idee che sostennero la nostra candidatura e la nostra lista, che aveva certamente una connotazione territoriale e uno sguardo ai problemi locali, erano supportate da una necessità di cambiamento dell’approccio alla politica. Sostenemmo l’esigenza di superare le vecchie ideologie rimaste utili soprattutto a chi, con poche idee e poco credibili proposte, necessitava di trovare un “nemico” da battere. Oggi, con soddisfazione, cogliamo i cambiamenti in atto come la metamorfosi di un paese che ha compreso ciò che dicevamo, anche noi, qualche tempo fa…con coraggio e determinazione nel nostro piccolo. La Provincia di Sondrio è terra leghista ( 42%)  […] Ciò nonostante sono stato eletto vicepresidente della Conferenza Provinciale dei Sindaci e questo incarico mi ha consentito di instaurare buoni rapporti con molti Sindaci della Valtellina. Abbiamo, tra l’altro, costituito un movimento di Sindaci della Montagna Lombarda trovando consensi anche fra i colleghi del Bresciano e del Bergamasco. Con molti di loro abbiamo predisposto un documento con il quale si è provato ad
analizzare le problematiche legate al vivere in Montagna e disegnare alcune soluzioni. Le dico questo proprio perchè sono al corrente di quanto, anche Lei, sia legato alla montagna e conosca perfettamente le immense difficoltà del vivere, con tutte
le sue accezioni, un territorio non facile. […] Le scrivo queste riflessioni perchè provengo dalla sinistra riformista e a 18 anni
mi iscrissi al Psi. Dopo il travaglio vissuto a seguito di tengentopoli mi avvicinai nuovamente all’area democratica del paese ma fui deluso dal Pd […]. Oggi il Pd è, in parte rinnovato, ma fatica ancora a trovare una sua identità a causa di “strabismo” strategico che ne limita il percorso di crescita e maturazione in un partito riformista, liberale e social democratico moderno. Le
ho scritto questo “papiro” ( mi scuso se le ho fatto perdere tempo) semplicemente per dirLe che ci sono molti amministratori locali che vivono in simbiosi con i propri cittadini i problemi della crisi e sono frastornati ma che certamente apprezzano le scelti di chi, come Lei, è capace di scelte coraggiose e difficili fatte all’insegna del rinnovamento e dell’ammodernamento
del paese. Un cammino difficile che oggi non lascia più spazio al populismo e al tatticismo. Un cammino che Le auguro di fare con determinazione nella consapevolezza di non essere solo. Volevo testimoniarLe questa mia solidarietà e sostegno e farLe sapere che, per quanto potrò, sono pronto a darLe una mano. Saluti
Luigi Grassi

Mi sono proposto di rispondere a questa obiezione con la lettera agli amici che frequentano il sito pubblicata ieri, 24 dicembre.

“MA ERANO DAVVERO POSIZIONI COSÌ INCONCILIABILI?”
Caro senatore, apprendo con stupore della sua decisione di lasciare il PD per approdare nella futura compagine centrista a sostegno di Mario Monti. In parte mi ritrovo anche io in assonanza con la cosiddetta “agenda Monti” ed in parte capisco le ragione della sua scelta.  Solo in parte. Leggendo il manifesto dell’ “agenda Monti”, non
trovo insormontabili differenze concettuali con il programma del PD. Per quanto riguarda la sua diatriba con Stefano Fassina, anche quella mi pare assai esagerata: sicuramente avete idee diverse, ma non direi che le due non possano essere conciliabili. Direi piuttosto che, adesso che i programmi sono generici e c’è molto da definire, sia da parte sua che di Fassina ci siano molta emotività e molto idealismo. Scusi la franchezza. Il vero punto è che succederà una volta al governo, davanti ai dettagli da definire. Lei pensa davvero che una mediazione operativa, sui dettagli, tra i tre programmi ora in gioco “da Monti a sinistra” (Monti, PD “di mezzo”, cioè Bersani ed infine Fassina) non sia possibile? Non stiamo parlando di mettere d’accordo il sindacalismo di Vendola ed il liberismo “da furbetto” di Berlusconi. Un pò di pazienza, suvvia ! Molti nel PD condividono il suo pensiero, lo sa bene. Nel PD lei non è certo un pesce fuori dall’acqua! Non sarebbe meglio che rimanesse nel campo della sinistra, con cui ha operato con successo per molti anni, piuttosto che lasciare tutto per andare in un gruppo molto filo cattolico (anche clericale) ed in parte di dubbio spessore, anche morale (Mario Monti a parte)? Non sarebbe meglio che tenesse il campo per far contare la sua voce nel PD ? Vuole che il PD ritorni ad essere solo un vecchio DS? Non le bastano le parole odierne di Bersani (che anche lei sa essere un uomo serio e retto) in favore dell’operato Monti ? Non ha abbastanza riconosciuto l’operato benefico di Monti (seppur giustamente ricordandone i punti deboli, crediamo tutti in gran parte colpa dell’influenza demoniaca del PDL)? Che cosa vorrebbe ancora ? Che Fassina e Vendola venissero messi pubblicamente alla berlina, con il rischio di spaccare in due PD e centro-sinistra? Questo non è lo spirito del PD a molte anime. Soprattutto questo sarebbe un danno enorme per il Paese. Citando proprio Mario Monti: no, proprio “non seguo il suo pensiero”… Saluti
Luca Lepori

“MI CONSOLA SAPERE CHE NELLA SUA NUOVA COLLOCAZIONE LAVORERÀ PER LA COLLABORAZIONE TRA LE DUE FORZE”
Caro Senatore, mi unisco al coro dei tanti suoi (e)lettori che esprimono rammarico per la sua decisione di lasciare il Partito Democratico, ma mi guardo bene dal giudicare tale decisione. Mi è di forte consolazione la fondata speranza che, nella sua nuova collocazione, lei non costituirà elemento di contrasto fra le due formazioni politiche; ma, al contrario, farà quanto possibile per consentire una efficace e durevole collaborazione tra forze che hanno molto in comune. Basti osservare che la
grande maggioranza dei programmi che il Governo Monti non è riuscito a realizzare ha trovato la sua causa principale nell’opposizione manifesta o negli intrighi parlamentari della destra berlusconiana: come ad esempio la pesante mutilazione delle norme anti-corruzione,  nonché la mancata approvazione di quelle sulla trasparenza, sul falso in bilancio, sulla giustizia, sulla fiscalità, sul ridimensionamento delle province e  altri enti, e così via. D’altra parte molti di noi, pur aderendo al PD, non vedrebbero  con favore un governo sostenuto solo da queÀsto partito e da SEL, anche se questi conquistassero la maggioranza assoluta nei due rami del Parlamento. L’ammodernamento radicale, fra l’altro, dell’apparato statale richiede ben più ampie convergenze e collaborazioni e presuppone anche l’indispensabile favorevole coinvolgimento dell’opinione pubblica, tanto più facile da conseguire quanto più ampia è la coalizione che la propone. La principale divergenza da conciliare – oltre a quella sul lavoro, in merito alla quale avrei sperato in un colloquio più approfondito – è notoriamente quella relativa alle politiche economiche. A questo proposito si assiste a un vero e proprio paradosso: avrà notato che nelle sue recenti quotidiane sortite in TV l’on. Berlusconi si fa propugnatore, in tema di austerità, di quelle tesi che sono sostenute a livello mondiale da notissimi economisti di tendenza liberal (cioè di sinistra, e in USA bollati con l’infamante marchio di “socialisti”).  Naturalmente Berlusconi si guarda bene dal citare il nome (tabù per la destra mondiale, e che probabilmente l’ex premier non conosce neanche) di J. M. Keynes. Ma bisogna riconoscere che è proprio l’applicabilità,  nella situazione attuale, delle dottrine neo-rooseveltiane che a mio avviso dovrebbe  costituire il perno della discussione fra i “montiani” e i “bersaniani”, possibilmente  senza pregiudizi ideologici. La verifica della possibilità di conciliare il fiscal compact con politiche espansive, che presuppongono interventi statali, è a mio modesto avviso il tema dei temi, e dalla sua soluzione dipende molto dell’avvenire del nostro paese e dell’Europa. Molti auguri di Buon Natale e di proficuo lavoro nel nuovo anno.
Giuseppe Daino

DA GALLARATE: OCCORRE UNA FORZA POLITICA NUOVA, DI CUI FACCIANO PARTE ANCHE CACCIARI E CHIAMPARINO
Caro prof. Ichino, Lei (ex comunista e, peggio, ex sindacalista) era per me una brutta bestia (per usare un eufemismo) da cui tenersi alla larga. Ma, da alcuni anni,
ho dovuto approfondire (non ricordo più per quale motivo la prima volta) e divenire suo ammiratore. Dopo mi son chiesto perché mai temporeggiava in quell’armata brancaleone, che io ritengo, più dell’altra, colpevole delle patrie disgrazie: diede una risposta ad altro suo lettore, ma non mi convinse e la rinchiusi nel dimenticatoio. Ora lei dice: “Dopo 40 anni passati a lavorare dentro la sinistra italiana faccio molta fatica a vedermi in una delle formazioni politiche del centro attuale”. E le credo, ma dopo lo strappo iniziale si assesterebbe su una nuova posizione, che mai peggiore potrebbe essere di quella attuale. Però… non è con questo centro che dovrebbe
mettersi, perché, convengo con Lei, non vi è “qualche cosa di davvero nuovo al centro rispetto agli schemi del passato”. Esclusi tutti, resta da fare una cosa sola: creare una nuova entità con Monti ed altre persone speciali (Cacciari, Chiamparino, Amato e quanti messi in quarantena a destra, a sinistra e in ogni luogo; ma anche con chi non ha l’eroismo di buttarsi nel mare sporco e tempestoso della nostra politica): nell’interesse del Paese, ma anche vostro. E la maggioranza ci sarà! E’ pesante, lo so, ma questo Paese non merita di essere dilaniato dall’orda di sciacalli che l’ha invasa e lo sta distruggendo, però i signor nessuno come me sono tanti…: non facciamo chiasso, non siamo visibili, ma siamo tanti e in attesa di una svolta. Coraggio Professore, anzi Professori: buone feste e preparatevi a seminare bene nel Nuovo Anno, perché ci sarà molto da lavorare. E ci saranno tanti briganti e guastatori da cui difendersi.
Mario Grosso

ATTENDO DI CONOSCERE I CANDIDATI DELL’AGENDA MONTI E QUELLI RENZIANI DEL PD IN PIEMONTE
Caro Pietro, comprendo le tue ragioni e sarei sul punto di farle mie. Vi trovo per il futuro dei giovani e del paese più coraggio e più riformismo che in quelle “conservatrici” di Fassina e Vendola. Se fossi in Lombardia ti voterei senz’altro. Attendo di conoscere i candidati nel mio collegio per la “lista Monti” e per la parte renziana, se ci sarà, del PD. Per inciso, ti farà forse piacere sapere che ad Arona, dove con amici abbiamo fatto campagna serrata per Renzi alle primarie contro tutto l’apparato locale del partito, Renzi è risultato vincente al primo turno ed al secondo ha preso il 46%. Un abbraccio ed un augurio
Mauro

GRAZIE PER IL PIÙ BEL REGALO DI NATALE CHE AVREI POTUTO IMMAGINARE
Caro professore, grazie per il più bel regalo di Natale che avrei potuto immaginare. Ha ragione: “c’e’ fame e sete di una formazione politica che si collochi in modo netto a sostegno della strategia europea dell’Italia avviata in quest’ultimo anno. Qualche considerazione:
1. Renzi non ha bisogno di  fare o dire niente, ha già fatto lei anche per lui;
2. il vostro messaggio è così  forte che Bersani ha già cambiato il tono;
3. purtroppo o per fortuna con  Vendola governare è impossibile, Bersani è un perdente nel non capire questo prima o nel capirlo in ritardo
4. la borghesia cialtrona, superficiale, anti €, anti Europa, quella dei conigli dal capello a cilindro, che ha governato questo paese questi ultimi 20 anni combinando
soltanto guai: ha paura.
5. anche Berlusconi ha paura: è solo, triste, sedotto dal suo ego infinito e abbandonato da tutti, penso che questa pressa  per i fondelli sia definitivamente finita;
6. questo è il canto del cigno non  soltanto suo ma dei cialtroni in genere;
7. Monti ha dato il colpo di grazia al populismo di Grillo, Berlusconi, Di Pietro, Alfano, Santanché e Maroni, lodato sia il signore e tutto questo, senza neanche candidarsi:
8. questo è un paese di  destra, non governabile senza la destra, ma con quella destra era  micidiale cercare di fare qualcosa, con questa SI, tu sei stato il primo a
capirlo.
Un abbraccio forte, forte, buon Natale per te e la tua famiglia. X l’Anno nuovo non ho bisogno di farti gli auguri, sarà l’anno più straordinario della tua vita. Finalmente, finalmente.
Manuel Meersohn

 

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