MINISTRO BRUNETTA, PERCHE’ NON INCOMINCIARE A METTERE ORDINE IN CASA SUA? (SEGUE, A POCO MENO DI UN ANNO DI DISTANZA, LA RISPOSTA DEL MINISTRO, CHE APRE PIU’ QUESTIONI DI QUANTE NON NE CHIUDA)
Scarica la risposta del Ministro Renato Brunetta, pervenuta il 4 maggio 2009 all’interrogazione a risposta scritta presentata alla Presidenza del Senato il 4 giugno 2008
INTERROGAZIONE n° 4-00099
al Ministro per la Funzione pubblica e l’Innovazione tecnologica
Presentata alla Presidenza del Senato il 4 giugno 2008 dai senatori Pietro ICHINO e Paolo NEROZZI
Considerato che nel Dipartimento della Funzione pubblica, a quanto risulta,
– su 256 dipendenti ben 107 si occupano del supporto interno: in altre parole, oltre il 40% del personale è impiegato per far funzionare il Dipartimento (mentre il comma 404 dell’art. 1 della legge 296/2006 prevede che il personale destinato a questa funzione deve essere contenuto entro il 15%);
– le Direzioni generali del pubblico impiego e delle relazioni sindacali, cui afferiscono l’80 % delle competenze assegnate per legge al Dipartimento della Funzione pubblica, hanno 45 unità di personale: meno del 20% del totale;
– il Dipartimento dell’Innovazione tecnologica (facente oggi capo allo stesso Ministro) ha 56 dipendenti, di cui 15 addetti al supporto, alle dipendenze di un capo dipartimento e 4 direttori generali;
– la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha altresì un Dipartimento delle risorse umane e strumentali che funge da supporto a tutti i Dipartimenti facenti capo alla Presidenza del Consiglio e quindi anche al Dipartimento della funzione pubblica e al Dipartimento dell’Innovazione tecnologica;
si chiede se il Ministro non ritenga opportuno che la necessaria azione di razionalizzazione nell’impiego delle risorse dell’Amministrazione statale abbia inizio presso lo stesso Dicastero che è preposto a promuoverla; in particolare, se non ritenga opportuno che i due Dipartimenti a lui facenti capo vengano accorpati e che il personale addetto alle attività di supporto venga ridotto entro i limiti stabiliti dalla norma sopra citata; se non ritenga, infine, necessario operare affinché venga progressivamente ridotta, fino a eliminarla, la sproporzione tra il numero dei dirigenti ivi operanti e quello del personale impiegatizio.