CLANDESTINOWEB: PERCHÉ IL GOVERNO MONTI STA RICONQUISTANDO LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI

I FATTI MOSTRANO CHE I SACRIFICI RICHIESTI DALLA SUA STRATEGIA RENDONO PIÙ DI QUANTO COSTANO, ESSENDO IL PRESUPPOSTO PER LA SOLIDARIETÀ ANCHE ECONOMICA DEI NOSTRI INTERLOCUTORI EUROPEI

Intervista a cura di Alessandra Perotti per ClandestinoWeb, 11 settembre 2012

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Il governo Monti, dopo diversi mesi di trend negativo, sta riconquistando la fiducia della popolazione. È un segnale relativo al fatto che le politiche di rigore, tutto sommato, fanno bene?

Gli italiani si stanno rendendo conto del fatto che i sacrifici richiesti dalla strategia di Monti finiscono col rendere più di quanto costano. Perché costituiscono il presupposto per il sostegno e la solidarietà anche economica dei nostri interlocutori europei; e i fatti hanno mostrato che sostegno e solidarietà sono arrivati in modo molto concreto. Va poi detto che Monti è un outsider

In che senso?
Nel senso che ha una autorevolezza straordinaria sul piano continentale e su quello globale. E in casa nostra sta mostrando come si possa fare una politica molto incisiva anche senza la minima faziosità: una vera lezione per tutto il nostro ceto politico. Si può ben capire che siano in moltissimi a desiderare di averlo ancora a capo del governo nella prossima legislatura.

Lei ha dichiarato che strategia politica di Monti andrà portata avanti. Ma dovrà essere lo stesso Monti o qualcun altro?
È  sbagliato legare strettamente la questione della nostra strategia per uscire dalla crisi alla persona dell’attuale capo del governo: nel prossimo futuro Mario Monti potrebbe essere chiamato anche alla carica di Presidente della Repubblica, o dell’Unione Europea. E non ci sarebbe alcun motivo di rammaricarsene. Ma la sua strategia per la “scommessa europea” dell’Italia deve poter camminare anche se non sarà lui il presidente del consiglio.

Lei  sta collaborando per il programma di Renzi, che rappresenta ‘i rottamatori’. In che modo Renzi potrebbe conciliare le esigenze di cambiamento con le tradizioni del partito per uscire vittorioso dalle primarie?
Il problema non è conciliare le esigenze di cambiamento con le tradizioni di un partito, come il Pd, che è nato cinque anni fa, e che comunque proprio per il cambiamento è nato. Il problema è semmai di far capire alla maggioranza degli elettori del Pd perché un programma coerente con l’”Agenda Monti” è il meglio che si possa proporre per il nostro Paese in questo momento.

Se ci fosse Renzi da una parte e Monti dall’altra, chi sceglierebbe?
È un problema che Renzi stesso ha risolto molto chiaramente: sarebbe lui stesso a fare un passo indietro se, dopo le elezioni, Monti fosse disponibile per presiedere un nuovo Governo politico, impegnato a proseguire il cammino intrapreso in questo primo anno. Naturalmente riempiendo le lacune e correggendo gli errori che in questo primo anno sono stati commessi. Ma non possiamo non tenere conto anche del fatto che Mario Monti è un global player dotato di una straordinaria autorevolezza al livello continentale, con il suo forte commitment europeista, e anche sul piano mondiale: non soltanto è il candidato ideale per la presidenza della nostra Repubblica, ma sono in molti in Europa a considerarlo il candidato ideale per la presidenza della stessa UE, dopo Barroso. Dobbiamo dunque ragionare del nostro governo nazionale anche ipotizzando che Monti non sia disponibile.

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