LA SOCIETÀ LENTA E CHIUSA DI LATOUCHE E LA SFIDA EUROPEA

LA SCELTA CHE DOBBIAMO COMPIERE È TRA L’UTOPIA REGRESSIVA DELLA DECRESCITA, DEL SOSTANZIALE RITORNO A UNA ECONOMIA CURTENSE, E LA DUREZZA DELLA SFIDA DELL’INTEGRAZIONE EUROPEA – OCCORRE DARE VITA A UN RASSEMBLEMENT DI FORZE DECISE A IMPEGNARE FINO IN FONDO IL PAESE IN QUESTA SFIDA E A VINCERLA

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 212, 6 agosto 2012.

Chi vuole chiarirsi le idee sui termini della scelta fondamentale di fronte alla quale l’Italia oggi si trova legga l’intervista di Lettera43 all’economista francese Latouche: Italia, serve la bancarotta. Serve, soprattutto, secondo Latouche, tornare a un’economia lenta e chiusa, nella quale nessuno tranne i Marco Polo si muove oltre il raggio di poche decine di chilometri; e solo entro quel raggio si deve trovare tutto ciò che serve per vivere. La società statica e frugale indicata come obiettivo da Latouche è, più o meno, quella in cui ci ritroveremmo di fatto se – come infatti lui consiglia – uscissimo dall’euro. È davvero questo che vogliamo riservare ai nostri figli? Colpisce che su di una scelta destinata a produrre questi effetti convergano tanta parte della destra (Berlusconi in testa, se si va alla sostanza di quel che propone) e tanta parte della sinistra (Grillo, Di Pietro e Ferrero in testa, seguiti appena di un passo da Vendola). L’unica alternativa a questa scelta regressiva è accettare fino in fondo la sfida europea, con tutte le sue durezze, ma anche con tutte le credibili promesse che essa porta con  sé per le generazioni future (1).
Il mio auspicio è che intorno a quest’altra scelta si saldi al più presto nel nostro Paese un largo e coeso rassemblemant, capace di perseguirla senza equivoci e con tutta la determinazione possibile. In questa alleanza il compito specifico dei democratici sarà garantire che a tutti – ma la questione riguarda soprattutto i più deboli – sia dato pari accesso alle grandi opportunità offerte agli italiani dall’integrazione europea. Nella consapevolezza che, invece, nella società vagheggiata da Latouche, per quanto egli si presenti come intellettuale di sinistra, quelle opportunità saranno date soltanto a pochi Marco Polo.

(1) Sul modo in cui questa alternativa si presenterà alle prossime elezioni v. il fondo di Luca Ricolfi sulla Stampa del 28 luglio scorso.

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