ANTONIO PADOA SCHIOPPA: SÌ ALL’AGENDA MONTI, MA CON QUESTE INTEGRAZIONI

SI’ ALL’AGENDA MONTI, MA CON UN MAGGIORE IMPEGNO PER L’UNIONE FEDERALE EUROPEA, PER L’EFFICIENZA DELL’AMMINISTRAZIONE DELLA GIUSTIZIA, PER IL CONTRASTO CAPILLARE ALLA CRIMINALITÀ E ALL’EVASIONE FISCALE

Lettera di Antonio Padoa Schioppa, già preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, pervenuta il 16 luglio 2012 in risposta all’appello agli iscritti alla Newsletter di questo sito che credono nella scommessa europea dell’Italia, dello stesso giorno

Caro Pietro,
grazie per l’invio del documento di un gruppo di  parlamentari PD, che tu hai firmato.
Condivido totalmente l’iniziativa di mettere le mani avanti sull’esigenza  continuità del programma di risanamento per l’Italia, che una parte consistente del PD invece contesta.
Approvo anche la prospettiva decennale.
Tuttavia, proprio in questa prospettiva, mi pare chiaro che l’agenda di Monti non prevede (né – forse – poteva farlo..) tutto l’essenziale.
Su cinque fronti almeno a mio avviso bisognerebbe che il PD puntasse le sue forze:
a) per l’Europa, l’adesione convinta e fattiva (che sinora è mancata da parte di Monti) alla prospettiva di unione federale almeno entro l’eurozona, prospettiva che il governo  tedesco (Merkel compresa) considera (credo in buona fede, comunque se è bluff va scoperchiato) la precondizione per la condivisione delle responsabilità e per il governo europeo dell’economia a livello sovranazionale. Il che vuol dire: codecisione legislativa del Parlamento europeo sempre; metodo maggioritario nei Consigli sempre; cooperazioni rafforzate ovunque è possibile; tassa sulle transazioni finanziarie da gestire non col metodo intergovernativo ma con le istituzioni del’UE; aumento delle risorse proprie con trasferimenti dai bilanci nazionali, senza oneri per il cittadino,  sulla base del principio di sussidiarietà;
b) la riforma vera della giustizia, con l’abbattimento drastico  dei tempi, adottando una decina di provvedimenti convergenti che sono tutti già chiari da anni; senza di ciò gli investimenti stranieri auspicati non arriveranno mai;
c) una lotta alla criminalità più capillare sul territorio (a Milano una buona parte dei locali di nuova apertura, che si rinnovano vorticosamente,  secondo me (e non solo secondo me) sono sospetti, quanto all’origine dei capitali impiegati per l’immancabile ristrutturazione iniziale; ci vorrebbe  qualcosa come un bollino  blu di certificazione antimafia  all’ingresso;
d) l’evasione fiscale va stroncata, è questa la chiave di volta per ridurre il debito, diminuire le aliquote,  investire in beni pubblici, mantenendo il pareggio; le politiche attuali ancora NON bastano; bisogna procedere con i controlli incrociati, le sanzioni per le cause temerarie ed altro ancora;
e) senza una vera riforma dell’informazione televisiva la democrazia in Italia continuerà ad essere a rischio.
E’ importante che il PD, l’unico partito relativamente affidabile dell’intero orizzonte politico nazionale,  elabori un programma coraggioso, esplicito.
Ciò detto confermo di condividere lo spirito del vostro appello.
Un caro saluto,
Antonio p. s.

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