A PROPOSITO DI CRISI DELLA DISTINZIONE TRA DESTRA E SINISTRA

UNA SOSTANZIALE CONVERGENZA TRA BERLUSCONI E FASSINA SU UNA QUESTIONE NON SECONDARIA MOSTRA COME IL VERO DISCRIMINE POLITICO OGGI NON CORRA TRA I DUE SCHIERAMENTI TRADIZIONALI, MA TRA CHI CREDE NELLA PROSPETTIVA DI USCIRE DALLA CRISI COSTRUENDO L’EUROPA, E CHI NO

Editoriale telegrafico per la Nwsl n. 203 – 9 giugno 2012

Silvio Berlusconi, 3 giugno 2012: “Mettiamoci a stampare nella nostra zecca gli euro che ci servono” (è la versione popolare della linea Tremonti, da sempre ostile al rigore finanziario fin qui imposto dall’Unione Europea).
Stefano Fassina, 4 giugno 2012: “Basta con il Governo Monti, andiamo a votare a ottobre” (versione aggiornata della sua posizione da sempre ostile al rigore finanziario fin qui imposto dall’Unione Europea).
A ben vedere, nei due casi la linea politica è esattamente la stessa. In questo momento, il vero e unico discrimine politico non passa tra centrodestra e centrosinistra, ma tra chi è convinto che si possa e debba uscire dalla crisi costruendo il Governo europeo dell’Economia (e allora non ci sono alternative alla linea Monti) e chi no.

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