ALCUNI RIFERIMENTI PER CHI INTENDA APPROFONDIRE L’ARGOMENTO CIRCA LA QUALIFICAZIONE DEI COSTI DELL’ASSISTENZA ALL’INFANZIA COME INVESTIMENTO ESENTATO DAL VINCOLO COMUNITARIO DEL PAREGGIO DI BILANCIO
Nota per la Newsletter n. 202 – 28 maggio 2012 – in riferimento all’intervento di Andrea Tardiola e mio sullo stesso tema per la Nwsl n. 201
Ho ricevuto molti riscontri alla proposta di esentare dal vincolo del pareggio di bilancio le spese per l’educazione e l’assistenza all’infanzia e molte richieste di approfondimento. Propongo alcuni riferimenti bibliografici che possono fornire un quadro di informazione più completo sul tema.
Sono disponibili, innanzitutto, i numeri dell’offerta comunale di asili nido e altri servizi socio-educativi per la prima infanzia prodotti dall’Istat. Si tratta di dati relativi all’anno 2009/2010, nel quale risultano iscritti negli asili nido comunali 154.334 bambini tra zero e due anni di età, mentre altri 38.610 bambini usufruiscono di asili nido convenzionati o sovvenzionati dai Comuni, per un totale di 192.944 utenti dell’offerta pubblica complessiva, ma con rilevanti differenziali tra territori. Più in generale sul tema dei servizi alle famiglie è di grande interessa il Rapporto Istat 2012 sulla situazione del Paese, presentato lo scorso 22 maggio, ripreso da tutti i principali organi di stampa per la denuncia del processo di impoverimento in atto.
Rispetto all’azione del governo Monti, rinvio alla sintesi del piano di azione coesione sui fondi comunitari per il Sud che contiene l’investimento di 400 milioni per l’apertura di nuovi 18.000 mila posti in asilo nido entro il 2015.
Riguardo alle analisi e ai commenti di studiosi italiani che sottolineano l’importanza dei servizi per l’infanzia, rinvio all’articolo di Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera del 18 novembre 2011 Fisco, nidi, part-time: l’ agenda per le donne. Si veda sul tema anche Il nido fa bene, un ricco contributo di Daniela Del Boca, Silvia Pasqua e Chiara Pronzato su lavoce.info, che spiega come la socializzazione precoce e il rapporto educativo con personale specializzato siano fondamentali per lo sviluppo dei bambini ed influiscano positivamente sugli esiti scolastici successivi. Quindi anche il recente articolo Il paese di Pollicino di Daniela Del Boca, sempre su lavoce.info.
Naturalmente ricordo di leggere il dossier di Save the Children, che ha il merito di aver riacceso il dibattito con la campagna Ricordiamoci dell’infanzia.
Infine, poiché questo dibattito rivolge lo sguardo alle decisioni che verranno assunte nei prossimi incontri dei capi di Stato e di Governo europei, richiamo l’importante saggio sullo stesso argomento di Frank Vandenbroucke, Anton Hemerijck e Bruno Palier The EU Needs a Social Investment Pact, pubblicato su OSE Paper Series, Opinion paper N. 5, maggio 2011.
jj