N. 198 – 30 aprile 2012

A CHE PUNTO È LA NOTTE
Per uscire dal tunnel c’è solo un sentiero stretto, lungo il quale dividersi tra “rigoristi” e “sviluppisti” non ha alcun senso: leggi il mio editoriale telegrafico di oggi. Più ampiamente, sullo stesso argomento, v. l’intervento di Enrico Morando in Senato sul nuovo Documento di Economia e Finanza.

HOLLANDE IN SALITA
Per una (ancora risicata) maggioranza relativa dei francesi, accompagnata dal tifo di milioni di europei, il leader del PS incarna la speranza di una UE capace di darsi una politica di progresso economico e sociale; ma i problemi della Francia non sono molto dissimili da quelli dell’Italia e anche per il futuro l’inquilino dell’Eliseo il sentiero da percorrere sarà stretto: leggi il bellissimo articolo di Giorgio Tonini su Europa del 25 aprile. Sui grandi pregi del sistema elettorale francese, invece, v. l’articolo di Mario Lavia sullo stesso quotidiano: Doppio turno: beati loro!

C’È UN RISCHIO DI PERDITA DI POSTI DI LAVORO CON IL PROGETTO FORNERO?
La risposta a questa domanda dipende da quanto effettivamente è rigida la domanda di lavoro rispetto al variare della disciplina del lavoro precario e da come verrà percepita dagli imprenditori la riforma dei licenziamenti (certo, una riforma più incisiva sul versante del lavoro regolare avrebbe consentito di riassorbire il lavoro precario senza il rischio di perderne una parte per strada): v. la mia intervista comparsa su 18 quotidiani locali martedì scorso.

CHE COS’E’ IL GIUSTIFICATO MOTIVO OGGETTIVO DI LICENZIAMENTO?
Ripropongo un mio intervento al congresso di Venezia di diritto del lavoro del 2007 sul contenuto di questa nozione-chiave del diritto del lavoro, che può forse presentare qualche interesse alla vigilia del dibattito in Senato sul nuovo articolo 18 (mercoledì incomincia alla Commissione Lavoro il voto sugli emendamenti al d.d.l. n. 3249).

RICONGIUNZIONE ONEROSA: UN ECCESSO DI RIGORE A SPESE DELL’EQUITÀ
Occorre correggere la norma del 2010 che ha colpito i lavoratori cui è toccato in sorte di maturare anzianità contributiva in gestioni previdenziali diverse: leggi in proposito il parere pro veritate formulato su mia richiesta dall’esperto previdenzialista Andrea Fortunat.

L’AUMENTO DELLA CONTRIBUZIONE PER I LAVORATORI AUTONOMI È INIQUO
Nella lettera di una libera professionista iscritta alla gestione separata dell’Inps la giusta protesta contro l’aumento (dal 27 al 33% in sei anni) di un’aliquota che è già oggi di fatto superiore per questi lavoratori rispetto a quella che grava sul costo del lavoro dipendente.

jj

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