N. 195 – 9 aprile 2012

COME CAMBIA IL DIRITTO DEL LAVORO, SULLA CARTA E NELLA REALTÀ
Le mie prime valutazioni in una scheda sui contenuti del disegno di legge presentato dal Governo al Senato. In proposito v. anche la mia intervista al Messaggero di domenica: Nervosismo bi-partisan di Confindustria e Cgil; e quella a caldo al Sole 24 Ore di venerdì: Una riduzione bilanciata di incisività.

L’INCHIESTA SUL LAVORO CHE COI SUOI DATI HA SORPRESO ANCHE GLI ESPERTI
Dopo le prime due puntate già segnalate la settimana scorsa (La sorpresa dell’occupazione che non si vede ma c’è, e Due giacimenti occupazionali cui dobbiamo imparare ad attingere, del 1° e 2 aprile) v. ora Come aprire il mondo chiuso del lavoro sul Corriere della Sera del 3 aprile. Ed Ernesto Galli Della Loggia tira le fila del discorso sullo stesso quotidiano con il fondo del 4 aprile: Le verità nascoste sul mercato del lavoro. Sulla questione degli skill shortages e dei servizi per l’impiego, v. anche le interessanti osservazioni contenute nella lettera di Romano Benini, un super-esperto del settore.

      

COMMENTI A CALDO ALLA RIFORMA DEL LAVORO
Leggi l’articolo di Ivan Scalfarotto su Europa di venerdì: Lavoro, era meglio Ichinodove si sottolinea come il progetto del Governo lasci irrisolta la questione del dualismo fra protetti e non protetti. In proposito v. anche l’intervento di un imprenditore che chiede il “contratto unico” come antidoto contro la competenza sleale fra aziende. Inoltre il mio editoriale telegrafico per questo sito, ripreso dal Mattino. sempre di venerdì. In precedenza, in riferimento alla penultima bozza del progetto del Governo, v. l’intervista alla Gazzetta del Sud pubblicata mercoledì.

LA RIFORMA É DESTINATA AD APPLICARSI ANCHE NEL SETTORE PUBBLICO
Ma richiede alcuni provvedimenti di raccordo che rendano le nuove norme effettivamente applicabili anche nelle amministrazioni: leggi le indicazioni molto puntuali contenute in proposito nell’articolo di Linda Lanzillotta (ApI) sul Sole 24 Ore di mercoledì.

      

ORA QUALCUNO RAPPRESENTI PIÙ SERIAMENTE LE RAGIONI DEL NORD
La Lega affonda perché ha sacrificato le ragioni del federalismo al piccolo cabotaggio del Governo Berlusconi e alle sciocchezze folkloristiche. Ma la questione settentrionale resta più che mai aperta: leggi il fondo di Luca Ricolfi sulla Stampa di sabato.

LA RISPOSTA DI FULCO LANCHESTER SUL LETARGO DELLA LEGA PER L’UNINOMINALE
Leggi la lettera del costituzionalista, membro del consiglio di presidenza dell’associazione, in risposta all’ultima mia denuncia dell’inerzia totale, che sta portando all’estinzione l’iniziativa promossa con il Manifesto per l’Uninominale del 31 luglio 2010. Segue la mia replica.

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