UNA RIDUZIONE BILANCIATA DELL’INCISIVITÀ DELLA RIFORMA

LA TRATTATIVA FRA PD E PDL SUL LAVORO E LA SUA CONCLUSIONE: UN CASE STUDY INTERESSANTE

Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 195, 9 aprile 2012, a proposito del disegno di legge del Governo

Il prezzo dell’accordo in extremis tra i due partiti maggiori della maggioranza è consistito in una “riduzione bilanciata” dell’incisività della riforma. Sul versante dell’articolo 18, si è riavvicinata la nuova disciplina alla vecchia, ripristinando la possibilità di reintegrazione del lavoratore, a discrezione del giudice, nel caso di licenziamento economico. Sul versante del contrasto al precariato e in particolare all’abuso delle collaborazioni autonome, si è rinviata di un anno l’entrata in vigore della nuova disciplina restrittiva. Colpisce che il Pd abbia accettato di sacrificare gli interessi di un milione e mezzo di outsiders “collaboratori” pur di recuperare un pezzetto della job property degli insiders subordinati regolari.  La vicenda conferma in modo impressionante quanto e come il precariato sia l’altra faccia della protezione del lavoro regolare a tempo indeterminato. Detto questo, il disegno di legge resta comunque un passo avanti nella direzione giusta, verso un equilibrio del mercato del lavoro più equo, moderno ed efficiente; ma è un passo più piccolo di quel che si era sperato e che sarebbe stato possibile.

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