SE TIENE FERMA LA DIFESA DEL VECCHIO ARTICOLO 18, RISCHIA DI FAR SALTARE ANCHE IL PROVVEDIMENTO PIÙ SERIO DELL’ULTIMO MEZZO SECOLO CONTRO IL PRECARIATO
Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 193, 26 marzo 2012 – È on line anche una scheda di valutazione dei principali meriti e difetti del progetto Fornero
Negli anni passati il Pd ha sempre ufficialmente affermato che occorreva voltar pagina rispetto al dualismo fra protetti e non protetti nel mercato del lavoro, ma che occorreva farlo senza toccare l’articolo 18. Ora il Governo propone un intervento incisivo per voltar pagina rispetto al dualismo, ma avverte che una parte essenziale di questo intervento è proprio una modifica dell’articolo 18. Avvertenza molto ragionevole: perché se si riduce la possibilità di attingere flessibilità dalle collaborazioni autonome continuative e dai contratti a termine, occorre rendere un po’ più flessibile e competitivo il rapporto a tempo indeterminato regolare. Il Pd deve scegliere tra i due vecchi obiettivi: se tiene ferma la difesa del vecchio articolo 18, rischia di far saltare – insieme, Dio non voglia, al Governo Monti – anche il provvedimento più serio dell’ultimo mezzo secolo contro il precariato.
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