N. 8 – 28 aprile 2008

Continuano ad arrivare moltissimi messaggi sul tema del ruolo di ministro del Lavoro nel nuovo Governo offertomi da Silvio Berlusconi. Ne ho selezionato uno tra i molti che dissentono dalla mia risposta negativa: Per favore, ci ripensi!; è nella sezione “Lettere”, con la mia risposta, che ovviamente è rivolta anche a tutti gli altri messaggi di contenuto analogo. A quelli – più numerosi – che esprimono invece consenso, non occorre altra risposta che un ringraziamento collettivo.

¼br> A chi richiama il caso del ministro socialista Kourchner entrato nel Governo Sarkozy, obietto che Kourchner ha assunto il ruolo di ministro degli Esteri, in un Paese nel quale maggioranza e opposizione da sempre cooperano su questo terreno specifico. In un articolo pubblicato dal Corriere della Sera di ieri (Come può maturare la svolta) mi sono proposto di spiegare perché, nel quadro politico italiano attuale, sul terreno delle politiche del lavoro privato e pubblico, credo di poter svolgere un ruolo più utile e incisivo in Parlamento, piuttosto che nel Governo, per promuovere le necessarie intese bi-partisan di cui il Paese ha urgente bisogno.

Le risposte riportate dallo stesso Corriere oggi sembrano positive. Domani si insedia il Parlamento. Se son rose, fioriranno.

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