IL PREMIER RAPPRESENTA L’ “ANTIPOLITICA” POSITIVA, QUELLA CHE È INDISPENSABILE ALLA NOSTRA POLITICA, SE VUOLE RITROVARE SE STESSA E LA FIDUCIA DEGLI ITALIANI
Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 192, 19 marzo 2012
Monti sta scompaginando miracolosamente gli schemi di una politica faziosa e inconcludente. Ora ha il sostegno del centrodestra perché mostra di saper fare le cose buone (ci sono anche quelle) che Berlusconi ha sempre promesso ma in dieci anni di governo non ha saputo o voluto fare. Ha il sostegno del centrosinistra, perché gli mostra come si fanno le cose buone di cui esso ha paura o non ha il coraggio, ma senza le quali esso è condannato a perdere; perché senza averle fatte non si possono fare neppure le cose buone di sinistra. Ha il sostegno dell’opinione pubblica non politicizzata, perchè ha idee chiarissime, maturate guardando al mondo e non solo all’Italia, e le dice senza rispettare i principi della nostra provincialissima political correctness. Perché quel che fa lo fa solo per attuare quelle idee – con le quali ha dimezzato il fatidico spread in soli 100 giorni – e non per il bene di un partito o dell’altro. In questo senso Monti rappresenta l’ “antipolitica” positiva: quella che è indispensabile alla nostra politica, se vuole ritrovare se stessa e la fiducia degli italiani.
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