DOPO LA SUA PRIMA ASSEMBLEA, PER UN INTERO ANNO L’ASSOCIAZIONE NATA NEL 2010 PER PROMUOVERE LA RIFORMA ELETTORALE NEL SENSO DELL’UNINOMINALE MAGGIORITARIO È RIMASTA PARALIZZATA DALL’INERZIA DI UN CONSIGLIO DI PRESIDENZA INCAPACE DI FUNZIONARE
Lettera aperta che ho inviato il 19 febbraio 2012 a Fulco Lanchester (membro del Consiglio di Presidenza) con la richiesta che essa venga letta all’assemblea della Lega per l’Uninominale, convocata a Roma per il giorno successivo
A Fulco Lanchester,
in rappresentanza del Consiglio di Presidenza
e di tutti gli iscritti alla Lega per l’Uninominale
Caro Fulco,
poiché non potrò partecipare all’assemblea della Lega per l’Uninominale, che il Consiglio di Presidenza ha convocato per domani, ti chiedo di leggere o far leggere, possibilmente all’inizio dell’assemblea, questa mia lettera.
Più di tre mesi fa inviai a tutti gli iscritti un’altra lettera (10 novembre 2011), nella quale denunciavo l’inerzia della Lega per tutto l’ultimo anno (dopo la prima assemblea, del 1° dicembre 2010), chiedendo che il Consiglio di Presidenza rispondesse alle domande che seguono:
1. L’inerzia della Lega è dovuta alle (peraltro prevedibilissime fin dall’origine) difficoltà di funzionamento dell’organo collegiale, o risponde a un motivo diverso?
2. Se il motivo è costituito dalla difficoltà di funzionamento, che cosa si aspetta a correggere la scelta organizzativa sbagliata compiuta dall’assemblea del 1° dicembre 2010 su proposta di Marco Pannella?
3. Se invece il motivo è un altro, che cosa si aspetta a discuterne con tutti i soci?
4. Il Consiglio di Presidenza si rende conto del danno grave che da questa lunghissima inerzia deriva per la stessa immagine della Lega e per le prospettive della sua azione futura? (Ricordo in proposito che nell’assemblea del 1° dicembre 2010 venne dato mandato al nuovo Consiglio di Presidenza di promuovere un disegno di legge per una consultazione referendaria sulla riforma elettorale, di cui non si è fatto nulla).
5. Il Consiglio di Presidenza si rende conto, in particolare, della gravità dell’assenza di una qualsiasi presa di posizione della Lega sulla riforma elettorale di cui il Paese ha urgente bisogno nel delicatissimo momento politico attuale?
Né a quella mia lettera di novembre, né a una seconda del gennaio scorso il Consiglio di Presidenza ha ritenuto di dare neppure una riga di risposta. Questo non rispondere mi pare politicamente inaccettabile, anche in considerazione del ruolo di primo piano svolto per la nascita della Lega dal mittente di quella lettera, come estensore materiale e primo firmatario del Manifesto per l’Uninominale del 31 luglio 2010. Spero che agli interrogativi posti in quella lettera verrà data almeno ora, nel corso dell’assemblea, una risposta aperta, diretta e trasparente.
Resta comunque indiscutibile un bilancio negativo di questo primo anno di vita – anzi, “di letargo” – della Lega, del quale non posso che rammaricarmi insieme a molti di coloro che nell’estate e autunno 2010 ad essa si iscrissero, forse in parte anche per fiducia nei miei confronti.
In quest’ultimo anno si sono registrati numerosi eventi assai rilevanti in materia di riforma elettorale, sui quali sarebbero state di grande importanza altrettante prese di posizione della Lega, precedute almeno da un dibattito in seno al Consiglio di Presidenza: dal referendum elettorale britannico celebrato nel maggio scorso alla promozione in Italia del referendum popolare per l’abrogazione della legge vigente poi dichiarato inammissibile dalla Corte costituzionale; dalla rivolta dell’opinione pubblica contro i costi della politica al dibattito sulla riduzione del numero dei parlamentari; dalle sciagurate iniziative di esponenti di diverse forze politiche mirate a un ritorno al sistema elettorale proporzionale alle iniziative legislative (tra le quali ultimamente il disegno di legge Ceccanti) che si sono proposte di contrastare quel tentativo in modo politicamente efficace. Opinabilissime, certo, queste ultime; ma comunque più utili dell’inerzia della Lega per l’Uninominale, del suo inspiegabile silenzio di fronte a tutto questo, del rifiuto di qualsiasi spiegazione da parte del suo organo collegiale di vertice.
Con il sincero augurio che la Lega possa tornare a svolgere il ruolo per cui nell’autunno del 2010 è nata, saluto cordialmente te, i membri del Consiglio di Presidenza e i partecipanti all’assemblea
Pietro Ichino
Milano, 19 febbraio 2012