CON UN’ANALISI DEL SUO UFFICIO STUDI LA CONFEDERAZIONE GUIDATA DA RAFFAELE BONANNI APRE AL PROGETTO SULLA TRANSIZIONE ALLA FLEXSECURITY
Articolo di Manlio Masucci, pubblicato sul quotidiano Conquiste del Lavoro, organo della Cisl, del 19 febbraio 2009
Flessibilizzazione delle strutture produttive, meritocrazia e superamento della divisione fra protetti e precari. In altre parole un new deal per riformare il mercato del lavoro e offrire migliori prospettive alle nuove generazioni e ai lavoratori alle prese con anni di precriato.
La nuova proposta del senatore del Pd, Pietro Ichino, per la transizione a un sistema di flexsecurity è da pochi giorni sul tavolo del ministero del Lavoro e ha trovato il sostegno convinto del presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. La Cisl ha preso atto della proposta ritenendola “affascinante, nonché utile a sollecitare un proficuo dibattito”, anche se non ha potuto fare a meno di sottolinearne alcune criticità.
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Sulla proposta di Ichino le prime valutazioni della Cisl arrivano attraverso un’analisi di Livia Ricciardi. A fianco di una valutazione positiva rispetto alle finalità della proposta che si basa sulla promozione della buoona occupazione, sulla limitazione dei contratti flessibili, sul riconoscimento del modello della flexsecurity nordeuropea, non manca una enumerazione delle criticità. Il documento della Cisl mette in rilievo come la proposta di Ichino preveda il superamento, anche se solo per i nuovi assunti, dell’articolo 18: “Un possibile percorso – si legge nella nota – potrebbe consistere nel completare in questi mesi l’estensione degli ammortizzatori sociali ai settori e alle tipologie contrattuali escluse, per affrontare poi, nella seconda parte del 2009, il tema, centrale nella proposta di Ichino, di una tipologia di nuovo contratto che eviti il rischio che le imprese, all’uscita dalla crisi, affrontino la ripresa utilizzando soprattutto contratti a termine”.