LA DOMANDA DI AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO ROBERTO CALDEROLI

ROMA LADRONA, SÌ, MA SE IL LEGHISTA HA MOLTA FRETTA VA BENE ANCHE L’AEREO DI STATO

Domanda di autorizzazione a procedere in giudizio, a norma dell’articolo 96 della Costituzione, nei confronti del senatore Roberto Calderoli nella sua qualità di ministro per la semplificazione normativa pro tempore [1], trasmessa alla Presidenza del Senato dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma il 16 dicembre 2011

PROCURA DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA

IL P.M.

Letti gli atti del procedimento penale n. 23510/11 rgnr a carico di Roberto Calderoli, in ordine al reato:
di cui agli artt. 640, co. 1 e 2 n.1 c.p., perché con artifici e raggiri consistiti nel richiedere alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite il proprio capo di Gabinetto, in data 18.1.2011, l’autorizzazione all’utilizzo di un aereo di Stato per il volo da Roma a Cuneo e ritorno, per il giorno 19 gennaio 2011, motivando la richiesta con “comprovate e inderogabili esidenze di trasferimento connesse all’esercizio di funzioni istituzionali”, contrariamente al vero, in quanto egli doveva recarsi a Cuneo per motivi di carattere personale, connessi alla necessità di andare a far visita a un bambino in ospedale, inducendo così in errore i competenti funzionari della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché il Sottosegretario competente, in ordine all’effettiva esistenza delle predette esigenze istituzionali e dunque in merito alla sussistenza dei presupposti per il rilascio dell’autorizzazione, si procurava un ingiusto profitto consistente nella effettuazione del viaggio con aereo di Stato, anziché avvalersi degli ordinari mezzi di trasporto, concessagli con provvedimento della Presidenza del Consiglio in data 18 gennaio 2011, con conseguente danno subito dallo Stato, derivante dall’esborso delle relative spese, per un ammontare di euro 10.271,56. In Roma, il 19 gennaio 2011.
Letto il provvedimento del Collegio in data 5.12.2011 … Visto l’art. 8 co. 1 L. Cost. 16.1.89 n. 1,

DISPONE

l’immediata trasmissione degli atti al Presidente del Senato

Il S. Procuratore della Repubblica
Dr. Emanuele di Salvo

[1] Sì: è proprio lo stesso Roberto Calderoli che nei giorni scorsi ha avuto la faccia tosta di rimproverare al Presidente del Consiglio Monti una cena di Capodanno nella sua residenza ufficiale di Palazzo Chigi con altri nove familiari, ovviamente a spese dello stesso Monti.

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