N. 182 – 9 gennaio 2012

FLEXSECURITY: INCOMINCIAMO A SPERIMENTARLA CON LE IMPRESE CHE CI STANNO
Il metodo sperimentale può costituire il metodo migliore per superare le vischiosità del dibattito politico-sindacale: leggi la mia Lettera sul lavoro pubblicata sul Corriere di oggi.  Intanto il Pd apre all’idea del “contratto unico: v. l’intervista di Franco Marini e il mio commento in proposito nell’editoriale di venerdì su Europa. Sui quattro punti indicati da Monti per la riforma, intanto, si registra quanto meno un “non dissenso” da parte di tutte le parti interessate: v. il mio articolo sul Sole 24 Ore di mercoledì scorso.

OUTSIDER  E COMUNISTI CONVERGONO NEL SOSTEGNO AL PROGETTO FLEXSECURITY
Nasce un nuovo movimento degli esclusi, che come primo atto presenta una proposta di legge esplicitamente ispirata al disegno di legge n. 1873/2009. In argomento v. anche l’intervento di una militante della sinistra comunista: “Ho fatto le battaglie di Democrazia Proletaria e di RC, ma oggi sono per il progetto flexsecurity. Infine il punto di vista dei consumatori: l’articolo degli economisti Andrea Ichino ed Enrico Moretti sul Sole 24 Ore, dove si osserva che i lavoratori pagano troppo cara, nella loro veste di fruitori di servizi e beni, la protezione di cui essi stessi godono – quando ne godono – in termini di inamovibilità in azienda.

      

LA LETTERA A UN PRECARIO ICHINIANO PUBBLICATA SUL SITO DE L’UNITÀ
Il consenso dei giovani outsider al progetto flexsecurity incomincia a preoccupare visibilmente i miei contestatori: il 27 dicembre sul sito de l’Unità è comparsa, firmata con lo pseudonimo Leonardo, la lettera aperta a un giovane lavoratore “ichiniano” contenente, insieme a qualche considerazione intelligente e a un po’ di disinformazione sui contenuti effettivi della proposta di riforma, anche un (veniale) colpo basso finale. Replico all’una e all’altro; e alla mia replica risponde Leonardo: Mi scuso con Ichino (più o meno) (tutto nello stesso post).

LE INTERVISTE DELLE VACANZE
Tra Natale e l’Epifania: la mia intervista all’Unità del 29 dicembre in risposta alla coordinatrice nazinale di SEL Di Salvo; la mia intervista al Mattino del 30 sulla conferenza-stampa del premier a fine anno; l’intervista radiofonica a Repubblica.it del 4 gennaio sulla tesi della Cgil, secondo la quale il progetto flexsecurity sarebbe soltanto “pubblicità ingannevole”; l’intervista a la Discussione del 4 gennaio, sul modo in cui si può aumentare la domanda di lavoro; l’intervista al Futurista del 6 gennaio sulle prospettive politiche del progetto flexsecurity; l’intervista al Giornale di Vicenza del 7 gennaio sulla prospettiva che il Veneto diventi laboratorio di questo progetto.

PROSEGUE IL DIBATTITO SU QUEL CHE SI DEVE FARE DI FRONTE ALLE FRODI NELLE P.A.
Dopo la denuncia delle malversazioni in atto in una Sovrintendenza e la prima lettera della dirigente Sylvia Kranz, la replica dell’avvocato Meleca e la controreplica della stessa dirigente, dirigente dell’ufficio associato interprovinciale per la prevenzione e la risoluzione delle patologie del rapporto di lavoro, operante per 75 Comuni dell’Emilia-Romagna.

      

COME PROMUOVERE DI PIÙ E MEGLIO L’OCCUPAZIONE FEMMINILE
Leggi l’editoriale degli economisti Alberto Alesina e Andrea Ichino, pubblicato sul Sole 24 Ore il 24 dicembre scorso, su di una possibile applicazione minimale – ma probabilmente efficace e incisiva – della detassazione selettiva del reddito di lavoro delle donne, per incentivare direttamente una diversa ripartizione dei carichi familiari tra i coniugi.

Stampa questa pagina Stampa questa pagina

 

 
 
 
 

WP Theme restyle by Id-Lab
/* */