SPENDING REVIEW E RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA DI FINANZIAMENTO DEI GRUPPI PARLAMENTARI: DUE PRIMI PASSI INDISPENSABILI PER RIDURRE IL COSTO DI QUESTO RAMO DEL PARLAMENTO, ELIMINANDO SPRECHI E RENDITE
Ordini del giorno presentati, insieme ad altri senatori del Gruppo Pd, rispettivamente da Enrico Morando (sulla ristrutturazione generale del bilancio del Senato) e da Pietro Ichino (sulla ristrutturazione del sistema di finanziamento dei Gruppi e dei loro rapporti col rispettivo personale), 28 luglio 2011 – Sul tema del secondo ordine del giorno v, anche il mio ntervento in Senato del 22 giugno
L’ORDINE DEL GIORNO MORANDO E ALTRI SULLA RISTRUTTURAZIONE GENERALE DEL BILANCIO DEL SENATO
ORDINE DEL GIORNO
proposto dai senatori Morando, Mercatale, Ichino [gli altri firmatari verranno indicati appena possibile]
Il Senato,
preso in esame il progetto di bilancio interno del Senato per l’anno finanziario 2011, ferma la necessità di procedere ad una profonda revisione della spesa, utilizzando la metodologia del bilancio a base zero, stabilisce quanto segue.
1) Deve innanzitutto essere drasticamente allungato l’orizzonte temporale della programmazione: obiettivi, ambizioni di riduzione della spesa possono essere realizzati solo se la decisione di bilancio risulta effettivamente impegnativa almeno per i tre anni successivi a quello di esercizio in corso. Data l’eccezionalità della situazione determinatasi, deve essere approvato, entro il 2011, un bilancio di previsione che riduca la spesa del Senato: nel 2012, del 3% rispetto al valore nominale della spesa 2010; nel 2013, del 5% rispetto allo stesso riferimento; nel 2014, del 7%. Assumendo le previsioni di andamento dell’inflazione, di cui al Documento di economia e finanza 2011, si tratta di una riduzione della spesa, in termini reali, ben oltre il 15%.
2) Per garantire l’effettivo conseguimento dei risparmi programmati, il Consiglio di Presidenza provveda ad una revisione totale della spesa, che articoli gli obiettivi generali di risparmio in obiettivi di settore , ufficio e servizio, non al metodo del taglio lineare delle risorse ad ognuno assegnato, ma attraverso l’elaborazione di un vero e proprio “Piano industriale” del Senato, concentrato sull’esercizio delle attività fondamentali dello stesso: legislazione e controllo.
3) La revisione della spesa, condotta sistematicamente in tutti gli anni che verranno, deve ispirare la predisposizione del Bilancio interno del Senato secondo il metodo del bilancio basato a zero: ogni euro di spesa deve essere riqualificato dall’inizio, in rapporto alle specifiche finalità dell’Istituzione Senato. Nessuna spesa può essere ripetuta solo perché è stata tradizionalmente effettuata. Né possono riconosciuti come “inderogabili” oneri determinati da rigidità tecnico-organizzative che l’orizzonte temporale lungo può e deve rimuovere.
4) Il “Piano industriale” del Senato deve prevedere – sia ai fini della migliore efficacia, sia ai fini della qualificazione della spesa – ogni possibile forma di cooperazione e integrazione dei servizi di studio, analisi e documentazione con i corrispondenti uffici e servizi della Camera dei deputati. In particolare, anche attraverso le intese tra i Presidenti della Camera dei deputati e del Senato della repubblica di cui all’articolo 6 della legge 31 dicembre 2009, n. 196, deve essere rapidamente promossa la costituzione di un unico servizio del bilancio del Parlamento italiano, sia per favorire la migliore attuazione dalla legge 5 maggio 2009, n. 42, sul federalismo fiscale, sia per corrispondere pienamente alle raccomandazioni della Commissione Europea e del Consiglio, volte alla creazione del Fiscal council per l’analisi dei dati di finanza pubblica, autonomi dal Governo.
5) Nella conduzione della revisione della spesa e nella predisposizione del bilancio pluriennale, il Consiglio di Presidenza dovrà in ogni caso operare secondo gli indirizzi che seguono:
a) il trattamento previdenziale dei dipendenti dovrà essere uniformato – anche con il meccanismo del pro rata temporis – a quello del sistema previdenziale pubblico vigente, sia per il livello delle aliquote contributive, sia per il metodo di calcolo delle prestazioni. A tal fine il Consiglio di Presidenza avvia, entro brevi termini, contatti con le organizzazioni sindacali rappresentative dei dipendenti per la definizione di accordi finalizzati alla piena attuazione della revisione del nuovo sistema di trattamento previdenziale da applicare al personale medesimo.
b) il sistema dei vitalizi per i Senatori cessati dal mandato deve essere profondamente modificato, sia per innalzare l’aliquota contributiva, oggi del tutto incapace di rendere sostenibile il sistema a ripartizione – un incremento che ben potrebbe essere finanziato tramite corrispondente riduzione della spesa per i rimborsi di natura indennitaria -, sia per adottare il metodo di calcolo contributivo della prestazione, ovviamente distinguendo – con il metodo del pro rata temporis -le due fasi determinate dalla presente innovazione;
c) le spese di cui ai capitoli S.1.06 – Trattamento del personale non dipendente (segreterie particolari, consulenze, ecc. ) pari a circa 24 milioni di euro, appaiono immediatamente riducibili per percentuali coerenti, dal 20 per cento dal primo anno fino al 50% nel 2013; riduzioni altrettanto rilevanti ed immediate possono essere operate ai seguenti capitoli di spesa: S.1.13 Cerimoniale e rappresentanza (cerimonie, pubblicazioni di rappresentanza, iniziative istituzionali, ecc); S.1.16 Comunicazione istituzionale (stampa atti parlamentari, riproduzione atti, documenti, pubblicazioni, ecc);
d) occorre ridurre l’entità della spesa per servizi assicurativi, di cui al capitolo S.1.18, pari a 4,15 milioni di euro annui, rispetto alla quale non vi è evidenza concreta di una copertura aggiuntiva tale da non giustificarne una significativa riduzione;
e) occorre adottare, entro brevi termini, appositi provvedimenti finalizzati all’abolizione dei benefici accessori finora riconosciuti ai senatori cessati dal loro mandato, nonché a prevedere che i benefici accessori finora riconosciuti agli ex Presidenti del Senato della Repubblica, ai vicepresidenti e ai segretari d’Aula cessino a partire dal prossimo esercizio;
f) occorre adottare appositi provvedimenti finalizzati a favorire un ulteriore contenimento delle spese preventivate e relative al capitolo di spesa S.1.19 – Servizio di ristorazione, con particolare riguardo alla ristorazione dei Senatori, anche prevedendo la chiusura del servizio o in alternativa il mantenimento con costi interamente a carico degli utenti.
g) occorre rafforzare le misure di razionalizzazione ed ottimizzazione della politica immobiliare del Senato, alla cui realizzazione sono destinate rilevanti risorse, prevedendo apposite iniziative finalizzate, entro brevi termini, a ridurne drasticamente l’entità.
Il Consiglio di Presidenza dovrà, altresì, adottare apposite iniziative finalizzate a garantire che:
a) il progetto di Bilancio preventivo del Senato sia comunque presentato entro il 30 gennaio di ciascun esercizio di riferimento ed approvato dal Senato, previa discussione in apposita sessione ad essa dedicata, entro i due mesi successivi;
b) il Bilancio consuntivo relativo all’esercizio precedente a quello di riferimento sia presentato entro il 31 maggio di ciascun anno, discusso in apposita sessione ad essa dedicata e approvato entro il 30 giugno di ciascun anno;
c) il Bilancio preventivo e il Bilancio consuntivo siano corredati di un’ampia relazione esplicativa e di note informative ed integrative che illustrino nel dettaglio le singole voci di entrata e di spesa;
d) il Bilancio preventivo e il Bilancio consuntivo siano oggetto di piena visibilità all’esterno, almeno con la pubblicazione degli atti sulla prima pagina web del Senato.
Inoltre, in via generale, il Consiglio di Presidenza dovrà, altresì, adottare apposite iniziative finalizzate a garantire:
a) l’adozione di criteri di massima garanzia e trasparenza in riferimento all’intero iter di espletamento di assegnazione di lavori, opere e forniture, favorendo il ricorso alle procedure di gara ad evidenza pubblica per l’assegnazione di appalti di opere e forniture;
b) la riorganizzazione dei lavori parlamentari, delle sedi e dell’utilizzo logistico delle strutture del Senato, allo scopo di rendere maggiormente efficienti i lavori medesimi
L’ORDINE DEL GIORNO ICHINO E ALTRI SULLA RISTRUTTURAZIONE DEL FINANZIAMENTO DEI GRUPPI PARLAMENTARI
ORDINE DEL GIORNO
proposto dai senatori Pietro Ichino, Enrico Morando, Giuseppe Astore, Stefano Ceccanti, Paolo Giaretta, Magda Negri, Nicola Rossi, Giorgio Tonini
Il Senato
in sede di discussione del bilancio interno,
– vista la disposizione del proprio Regolamento che prevede l’assegnazione a ciascun Gruppo di un fondo per il funzionamento proporzionato alle dimensioni del Gruppo medesimo,
– considerato che, a seguito della delibera della Presidenza n. 58/1993 e delle successive delibere di analogo contenuto, l’assegnazione ai Gruppi di finanziamenti aggiuntivi in funzione dell’assorbimento del personale già dipendente da Gruppi estinti ha determinato un significativo scostamento rispetto alla suddetta regola di proporzionalità;
– ritenuto che la suddetta regola debba essere applicata in modo rigoroso all’intero finanziamento erogato per il funzionamento dei Gruppi;
– considerato altresì che, secondo l’ordinamento vigente, ciascun Gruppo è libero tanto nella determinazione dell’organico necessario per il proprio funzionamento, quanto nella regolazione contrattuale di ciascuno dei rapporti di lavoro con i propri dipendenti, o nella sua estinzione quando ne ricorra un giustificato motivo, trattandosi di rapporti di diritto privato; e che è auspicabile un riordino contrattuale dei rapporti di lavoro stessi secondo un criterio di trasparenza totale, di parità di trattamento a parità di mansioni o funzioni, e di valorizzazione della professionalità dei dipendenti in attività;
impegna la Presidenza
a revocare la delibera n. 58/1993 e le successive delibere di contenuto analogo;
impegna il Collegio dei Questori
a modificare conseguentemente il preventivo di spesa per il 2011, accorpando e rideterminando gli stanziamenti di cui al capitolo S.1.08 “Traasferimenti ai Gruppi parlamentari” in coerenza con il principio regolamentare di rigorosa proporzionalità del contributo per il funzionamento dei Gruppi rispetto alle dimensioni dei Gruppi medesimi.