UN MODO SEMPLICISSIMO PER STRONCARE RADICALMENTE L’EVASIONE FISCALE

LA PROPOSTA NON È SCHERZOSA: CONTIENE UN NUCLEO DI SERIETÀ CHE NON VA SOTTOVALUTATO

Proposta pervenutami da Danilo Fiore, 23 giugno 2011 – La ripropongo nel 2019, dopo che il nuovo Governo ha annunciato misure di disinventivazione dell’uso del contante negli acquisti di beni e servizi

È tornato il tormentone della riforma fiscale… Cervelli estivi sono all’opera per fregare ancora una volta sempre i soliti contribuenti… Consigli per l’estate: sostituiamo pian piano il danaro contante con la moneta elettronica e per favore, non tiriamo in ballo la solita vecchietta delle montagne intimorita dall’uso del bancomat. Ella già da tempo adopera la tessera sanitaria ed il codice fiscale… raccoglie i punti al supermercato in cambio di pentole e roba varia; gioca al lotto e pure al gratta e vinci; acquista buoni fruttiferi, bot e cct. A qualcuna gli fu anche assegnata la complicata “social card” senza farsi tanti scrupoli.

Chi ha problemi nel maneggiare un bancomat li avrebbe anche nel maneggiare danaro contante… non è questo il punto. Utilizzare una tessera o crearne un’altra di Stato (chiamatela bancomat o cicciomat) collegata ai nostri conti correnti (gratuiti per chi non ne possiede uno) non è un problema insormontabile… se ci pensate l’infrastruttura telematica c’è già, i pos potrebbero essere integrati nei futuri registratori di cassa; addirittura sono disponibili tecnologie per i pagamenti tramite “tocco” fra cellulari (quello del compratore e del venditore)… Nei mercatini di paese è già possibile pagare tramite pos wireless e questi potrebbero essere dati in dotazione gratuita a chiunque, professionisti e non.

E’ ovvio, certi servizi non si mettono in piedi dall’oggi al domani, ma gradatamente, cosi il “trauma” sarà minore di quello dell’ingresso dell’euro. L’operazione sarebbe a costo zero. I costi, inizialmente a carico dello Stato – e non imputati a cittadini, venditori, artigiani o professionisti – sarebbero coperti dal recupero dell’evasione fiscale… oltre 130 miliardi di euro… hai voglia ad installare pos, linee telefoniche, casse, e tessere chip (con o senza pin, come più ci piace).  Se il pos si rompe, il venditore ne usa uno di riserva. Se perdi la tessera, ne fai un’altra e blocchi la vecchia; nulla vieta di possederne più di una da dare al bambino quando va a comprare le caramelle. Se fai in tempo, ne eviti l’uso non autorizzato… impossibile questo coi contanti. Non occorrerebbe nemmeno metter su un complicato sistema di detrazione delle spese… tutto è registrato e ciò contribuirebbe ad abbassare la pressione fiscale sempre sui soliti.

Si annienterebbero scippi, mafie e malaffari; verrebbero azzerati (o quasi) anche i pesanti costi dei controlli per la lotta all’evasione. E poi, esistono già server, banche dati ed anagrafiche dei cittadini, non occorre tirarli su da zero… l’infrastruttura, come dicevo, è già operativa da anni, allontanando qualsiasi remora su questioni di privacy.

Aboliamo la moneta contante… Sono più i problemi che i benefici…

Sarebbe opportuno adottare questo sistema anche all’estero, cominciando dall’Europa, ma figuriamoci se c’è la volontà politica di annientare sul serio l’evasione fiscale… Fa comodo a tanti… e che fine farebbero cricche, corrotti e corruttori? Sicuramente la vecchietta di montagna, molto più saggia di noi, sarebbe ben orgogliosa di mandarli tutti a quel paese, grazie al cicciomat.

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