LA SOLIDARIETA’ DI RC E PdCI: UN RINGRAZIAMENTO E UN INTERROGATIVO

Una breve nota in margine alla polemica sulla parziale dissociazione dei consiglieri comunisti, al Consiglio comunale di Milano, nel voto su di una mozione di solidarietà nei miei confronti contro le minacce rivoltemi dai brigatisti durante la mia deposizione testimoniale al processo che li vede imputati – 27 gennaio 2009

     Lunedì scorso, al Consiglio comunale di Milano, i consiglieri di Rifondazione comunista e del PdCI non hanno votato la parte di una mozione di solidarietà nei miei confronti, nella quale si invitava a sostenere chi “continua il proprio impegno nelle università, nelle professioni, nel mondo del lavoro, nella politica, nel giornalismo, contribuendo con le proprie proposte alle riforme necessarie per il futuro del Paese, prima fra tutte la riforma del lavoro”.
      Questa loro scelta, del tutto legittima, nulla toglie alla solidarietà contro le minacce dei terroristi, da loro manifestatami con il voto della prima parte della mozione; di questo non avrei mai dubitato e li ringrazio sinceramente. Resta solo un interrogativo: davvero essi non ritengono che per il futuro del Paese occorrano delle riforme, soprattutto nel campo del lavoro? Se occorrono, non è necessario anche un dibattito in proposito,  aperto a tutti i contributi, a tutte le proposte, senza riserve, senza “paletti” preventivi? E se questo è necessario, che senso ha il rifiuto di questa parte della sinistra di votare l’intera mozione?

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