PER LA (INDISSOLUBILE) COPPIA MORATTI-LASSINI LA PRESUNZIONE DI INNOCENZA SI APPLICA O NO, A SECONDA CHE L’IMPUTATO SIA SILVIO BERLUSCONI O L’AVVERSARIO POLITICO
Editoriale telegrafico per la Newsletter n. 152, 16 maggio 2011 – V. anche il mio editoriale precedente, relativo a questa campagna elettorale milanese: Milano deve riscoprire la propria antichissima vocazione di città moderna
Quando è Silvio Berlusconi a essere assolto per amnistia o per prescrizione, nonostante le prove della sua colpevolezza accertate in altri processi (come nel caso Mills), i magistrati che gli hanno mosso l’imputazione sono dei terroristi. (*) Quando è Giuliano Pisapia a essere assolto in primo grado per amnistia, ma poi assolto in appello per non aver commesso il fatto, il terrorista è comunque lui. (**)
Ma come la mettiamo con questi giudici-terroristi milanesi che perseguitano il terrorista-Pisapia? Non saranno, per caso, persone perbene sia gli uni sia l’altro?
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(*) Nella lista che sostiene Letizia Moratti compare tuttora quel Lassini che aveva tappezzato Milano dei manifesti “Fuori le BR dalla Procura”, il quale, lungi dal rinunciare alla candidatura, punta a vedere convalidato il proprio appello dal voto popolare.
(**) Al termine del “faccia a faccia” dell’11 maggio 2011 su Sky-Tv tra il candidato del centrodestra e quello del centrosinistra alla carica di sindaco di Milano, quando ormai il tempo della trasmissione stava per scadere e l’interlocutore non poteva più replicare, Letizia Moratti ha rinfacciato a Giuliano Pisapia una assoluzione per amnistia dall’imputazione di furto a fini di violenza politica, mossagli negli anni ’70, senza dire che egli aveva impugnato quella sentenza di primo grado, ottenendo in appello l’assoluzione per non aver commesso il fatto.